Ciampi: è la prima finanziaria «normale»

Ciampi: è la prima finanziaria «normale» Il governo strappa il sì di Bruxelles a una proroga della «fiscalizzazione degli oneri sociali» nel Sud Ciampi: è la prima finanziaria «normale» Tre anni per affrontare i divari sociali ROMA. «Usciti fuor del pelago alla riva...»: Carlo Azeglio Ciampi rivendica con uno storico endecasillabo della nostra letteratura che oggi, mentre infuria una crisi finanziaria mondiale, l'Italia si trovi relativamente al riparo, nel porto sicuro dell'Euro. E, senza parere, nel discorso con cui presentava a una Camera già pronta alla crisi di governo la legge finanziaria '99, ne ha tirato fuori dal cappello un nuovo, importante pezzo. Forse nessuno in aula si è accorto (i deputati presenti erano, del resto, pochi) di quella frase criptica. Il governo italiano è riuscito ad ottenere (giusto ieri) dalla commissione di Bruxelles il si a una proroga triennale, con importi decrescenti, della «fiscalizzazione degli oneri sociali» nel Mezzogiorno. E' una misura che industriali e sindacati ritengono decisiva per l'occupazione. «Con la legge finanziaria queste le parole del ministro del Tesoro - il governo si impegna a mantenere un divario di costo del lavoro a favore del Sud che compensi quello sfavorevole di produttività, a rafforzare ed estendere nel tempo gli sgravi contributivi». Nell'impostazione di Ciampi, la proroga temporanea dà respiro al negoziato sul patto sociale. Al termine del triennio, il divario di produttività che inceppa la crescita del Sud dovrebbe essere superato per un insieme di fattori: da una parte accordi consensuali tra datori di lavoro e lavoratori, dall'altra l'effetto de gli investimenti privati e pubblici coordinati dalla programmazione», del mercato - ha «nuova «Le forze detto - non riescono a rompere la condizione di dualismo che tiene prigioniera l'economia e la società del nostro Paese, con un equilibrio di quasi piena occupazione al Nord e un equilibrio di sottooccupazione al Sud». In concreto, il «sistema di aiuti all'occupazione» nel Mezzogiorno sarà prolungato fino al 2001. Lo sgravio per ogni lavoratore occupato con retribuzione inferiore a 36 milioni annui sarà di 1.400.000 lire nel '99, in aumento rispetto al 1.050.000 lire ancora permesse dal precedente compromesso con Bruxelles. Nel 2000, invece di scomparire come fino a ieri si era atteso, sarà di 1.150.000 lire, sempre in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. ti: Nel 2001 scenderà a 1.050.000, per scomparire definitivamente nel 2002. I fondi necessari (più modesti nel '99, consistenti nei due anni successivi) erano già previsti nella legge finanziaria; in attesa della conclusione del negoziato con Bruxelles erano stati camuffati. Si parlava di sgravi contributivi sempre per il Mezzogiorno ma riservati alle piccole imprese, per importi inferiori ai minimi oltre cui i divieti europei non si applicano. Per un mese la trattativa si è svolta in gran segreto, mentre i ministri in pubblico continuavano a dichiararsi pessimisti; solo qualche giorno fa era cominciato a trapelare qualcosa. Con il patto sociale, ha spiegato Ciampi a Montecitorio, «il governo non può né vuole imporre nulla alle parti sociali. Vuole soltanto sollecitare, di fronte a chiari obiettivi, una chiara assunzione di responsabilità». Ovvero, il patto sociale consiste «solo in una libera scelta da parte di imprese e sindacati di orientare i propri comportamenti nella direzione di far venir meno da un lato alcune rigidità del mercato del lavoro, e di rafforzare, dall'altro, un nuovo ciclo di investimen¬ ti che allarghi la base produttiva». E' questa «la nuova sfida». La legge finanziaria '99 è, dopo anni, la prima «normale», rivendica Ciampi, perché ormai la finanza pubblica è risanata. Il dato appena diffuso sul fabbisogno del Tesoro in ottobre, 19.000 miliardi (in linea con le previsioni degli analisti, ndr) conferma che la correzione dei conti pubblici «aveva carattere duraturo». Il risultato è ancor più importante ora che «incombono gravi pericoli sull'economia mondiale». Il ministro del Tesoro invita a «prestare tutti la massima attenzione all'allarme lanciato dal Fondo monetario»: ora «sta alla responsabilità dei governi e delle banche centrali, anche con riduzioni dei tassi di interesse se necessario, «operare in modo da ridurre l'impatto di quelle crisi sull'economia reale». Stefano Lepri «Gravi pericoli sull'economia mondiale. Attenti all'allarme Fmi» d Il ministro Visco con il ministro dell'Economia Ciampi NUOVA AOENSUD Nasce «Sviluppo Italia», che coordinerà ali interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno. Avrà una struttura snella e non farà assunzioni dirette. Entrerà in partecipazione alle otto società che già operano nel settore (Ig, Spi, Ipi, Enisud, Agitech, Itainvest, Ribs, Insud) SGRAVI PER NEOASSUNTI L'azzeramento dei contributi riguarderà per tre anni tutti i neoassunti nel Mezzogiorno VIA GLI ONERI IMPROPRI Saranno aboliti contributi come l'ex Gescal (per la casa) o l'Enaoli (per l'assistenza agli orfani). Prevista una riduzione del costo del lavoro dello 0,82%, per un risparmio stimato intorno ai 3200 miliardi ANCHE I PRIVATI PER APRIRE I CANTIERI Colpo di acceleratore per sbloccare le grandi opere pubbliche. Arriva il project financing anche per la Salerno-Reggio Calabria. RIORDINO INCENTIVI Il sistema delle agevolazioni contributive e fiscali (oggi 47 incentivi) sarà razionalizzato e ridotto a quattro grandi famiglie: per i neoassunti, per la formazione, per il reinserimento dei disoccupati di lunga durata, per ridurre l'orario e i tempi di lavoro NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI Dovrà essere estesa a tutti i settori (anche al terziario) la cassa integrazione. Previsto un sostegno al reddito dei disoccupati e un assegno di natura assistenziale per i disoccupati più poveri STOP Al LAVORI SOCIALMENTE UTILI Si chiude definitivamente l'esperienza dei lavori socialmente utili. I lavoratori ancora coinvolti saranno ricollocati o in progetti di pubblica utilità o attraverso il lavoro interinale «TFR» IN AZIONI Saranno smobilizzate le risorse accantonate per il Tfr al fine di alimenare i fondi pensione integrativi attraverso l'emissione di azioni da parte dell'azienda AGEVOLAZIONI A PICCOLE E MEDIE IMPRESE Le piccole e medie imprese che assumeranno giovani disoccupati nelle aree svantaggiate potranno godere per tre anni di un credito, d'imposta pari a un milione per ogni persona assunta; il beneficio vale fino a 60 assunzioni

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Stefano Lepri, Visco