E il re del software prevede la crisi
E il re del software prevede la crisi PC E AFFARI Computer Associates macina utili ma le azioni dimezzano il valore E il re del software prevede la crisi Scivola il titolo della CA: «Ve Vavevamo detto» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Nell'ultima settimana di luglio è accaduto qualcosa di tremendo alla Computer Associates (CA), la seconda compagnia di software americana dopo la Microsoft e quindi una delle maggiori del mondo. In pochi giorni il valore delle sue azioni sul mercato si è trovato a toccare il suo massimo e il suo minimo storici. Sembra «normale», perché la stessa cosa è accaduta a molti titoli, in questo periodo di uragani a ripetizione su Wall Street; ma il caso della CA ha finito per assumere un carattere emblematico di una cosa che un po' tutti lamentano, senza peraltro riuscire a indicare un modo per farvi fronte, e cioè la pericolosa irrazionalità degli operatori di Wall Street. A luglio, dunque, accade che la Computer Associates annuncia i propri risultati per l'anno fiscale appena chiuso. Sono risultati ottimi sotto ogni aspetto. Il fatturato complessivo è stato di oltre un miliardo di dollari, l'incremento rispetto all'anno precedente è stato del 18%. L'azienda, dice soddisfatto il suo presidente Charles Wang (arrivato dalla Cina quando aveva sei anni e impegnatissimo nella ricerca di un «diverso modo di lavorare» a base di orari flessibili e benefici per i dipendenti altrove semplicemente impensabili), ha fatto registrare un attivo per il venticinquesimo trimestre consecutivo. E quanto alle prospettive di espansione, c'è di che essere ottimisti perché è già stato possibile vedere l'ottima risposta che il mercato ha dato allo «spezzettamento» del programma principale, «Unicenten>, prodotto dall'azienda. D'ora in poi, spiega Wang, accanto alla versione «Enterprise Edition», destinata alle grandi compagnie che sono i tradizionali clienti di CA, ci sarà anche la versione «Workgroup Edition» destinata alle piccole e medie aziende. Tutto bene, insomma. A dirlo è la forza dei numeri e i detentori dei titoli della compagnia possono cominciare a contare i futuri guadagni. Sennonché, il documento della Computer Associates non si ferma lì. Forse per eccesso di ottimismo, forse per mostrare di avere comunque i piedi per terra, o forse semplicemente per onestà (può capitare anche nel mondo delle grandi compagnie), lo stesso Wang e il suo numero due, Sanjay Kumar, affermano che la crisi asiatica e l'esistenza del «problema dell'anno 2000» (cioè quello dello 00 che i computer potrebbero «leggere» in modo sbagliato, confondendolo con il 1900) devono «indurre alla cautela». I clienti asiatici della CA, infatti, potrebbero considerare il problema di sistemare i loro conti prioritario rispetto a quello di aggiornare il loro software, e i clienti nel resto del mondo potrebbero concludere che la necessità di investire nel problema del 2000 prevale su quella di adottare i nuovi programmi che la CA offre. Questi due elementi, è la conclusione, «potrebbero incidere sul nostro fatturato e sugli utili nei prossimi trimestri». A quelle parole, l'Orso di Wall Street, senza pensarci neanche un momento, si scatena e i 61 dollari di quotazione di cui godono le azioni della compagnia scendono di colpo a 30 dollari. La metà. Una roba da «azienda malata», nonostante il fatturato, gli utili e i 25 trimestri trascorsi dicano invece che la Computer Associates è sanissima. Su quel crollo, naturalmente, c'è stato chi ha speculato e ha portato a casa bei soldini. Ma il punto è che un'azienda importante, per ragioni che non hanno nulla a che fare con la sua capacità produttiva, con la sua «presa» del mercato, con la sua organizzazione e, perché no, con il contributo che dà al progresso (tutte cose che sono rimaste le stesse), in un giorno si è trovata in un attimo a valere la metà rispetto a poche ore prima. Franco Pantarelli Charles Wang presidente della Computer Associates
Persone citate: Charles Wang, Franco Pantarelli Charles Wang, Sanjay Kumar
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