Ma quanti guai, povera Costanza I giochi, il lupo e il superboll di Alessandra Comazzi

Ma quanti guai, povera Costanza I giochi, il lupo e il superboll TIVÙ' & TIVÙ' Ma quanti guai, povera Costanza I giochi, il lupo e il superboll MA povera Costanza, cioè Monica Guerritore: almeno nella prima puntata della sua storia, in onda l'altra sera su Raidue di fronte a 5 milioni 284 mila spettatori, gliene capitano di tutti i colori. La malasorte si abbatte su di lei quando il marito è colpito da un infarto. Da allora, nell'ordine: la banca le sospende il credito promesso, anzi simpaticamente la indirizza ad una banda di usurai legalizzati; deve cedere per un tozzo di pane la licenza del suo negozio d'abbigliamento appena restaurato con amore e determinazione; la figlia di 17 anni va a vivere con il padre, ex marito di Costanza; la donna che l'aiutava da tanti anni nel negozio la lascia. Quando sembra che la situazione stia per schiarirsi, sai che deve capitare ancora qualcosa: potrebbe essere un incidente all'altro figho-ametà della coppia, cioè un bambino avuto da lui nel suo primo matrimonio (moglie morta). Infatti pare che il bambino sia annegato nella vasca d3 bagno, ma è un falso allarme; potrebbe essere, l'ultima disgrazia incombente, una malattia di lei, che infatti fa tutte le- analisi. Potrebbe essere, e te lo senti che è proprio quello, il tradimento del marito infartuato: che dopo la malattia con la moglie non fa più l'amore, ma in compenso viene beccato dalla consorte a sbaciucchiarsi sul soppalco del negozio. E con chi? Con la ragazza che se ne era pappata la licenza, che Costanza stessa aveva fatto conoscere al marito per aiutarlo un po', siccome aveva pure perso il lavoro, e ti pareva. Insomma, lo sceneggiato inanella una serie impressionante di jelle concatenate, una perfetta sceneggiatura del proverbio «le disgrazie non vengono mai sole». Che forse è pure vero. Come forse è realistica, pur nella semplificazione stereotipata, la vicenda di una donna che, alle soglie della mezza età, si sente crollare il mondo addosso, e sbaglia tutto. Monica Guerritore conferisce al suo personaggio una credibilità altrimenti pericolante. Enzo Decaro (era il terzo della Smorfia con Massimo Traisi e Lello Arena) è in questi giorni sul video il marito fedifrago della Guerritore, il marito medico della Gardini (anche in pronta replica), il marito separato di «Tutti gli uomini sono uguali», prossimo telefilm di Italia 1. Imperversa. Avevamo lasciato i duellanti del preserale, Carlo Conti e Fiorello, a tenzone appena cominciata. Dopo una decina di giorni, si sta profilando il miglior andamento di «In bocca al lupo» su Raiuno nei confronti di «Superboll» su Canale 5. Le scatenate caratteristiche di Fiorello, che non fa il presentatore ma fa se stesso, sia pure benissimo, forse non si addicono a questo tipo di programma, il cosiddetto «game show». Inoltre Conti ha la regia di Jocelyn e giochi meno complicati, che tengono maggiormente conto della distrazione del pubblico. Poi c'è il vecchio discorso: Fiorello è uomo da piazza e non da studio. La sua verve risulta compressa tra quelle quattro mura, con i vincoli di un copione. Intanto ricordiamo che domani con «La Stampa» esce «In tivù», diffuso in Piemonte, Liguria, Val d'Aosta. I lettori possono mandare brevi recensioni o idee per nuovi programmi a «La Stampa - In tivù», via Marenco 32, 10126, Torino, al numero di fax: 011/6568.131, oppure alla casella di posta elettronica acomazzi(S tin.it. Alessandra Comazzi

Persone citate: Carlo Conti, Enzo Decaro, Gardini, Guerritore, Lello Arena, Monica Guerritore

Luoghi citati: Italia, Liguria, Piemonte, Torino, Val D'aosta