Torna Nuti, e ricomincia dalla Ferilli di Simonetta Robiony
Torna Nuti, e ricomincia dalla Ferilli Con «Il signor Quindicipalle» completa la trilogia dedicata al gioco del biliardo Torna Nuti, e ricomincia dalla Ferilli «Ho avuto momenti bui, è vero: ma so reggere» ROMA. S'è schiarito i capelli di biondo, ha preso qualche ruga e qualche chilo, s'è fatto un po' p'-'; modesto, ma l'amore per la battuta e il disprezzo per la retorica in Francesco Nuti sono rimasti immutati. Nonostante lo sconquasso di «Occhio pinocchio» che gli ha provocato una causa per danni, un fiasco al botteghino, e tre anni di crisi esistenziale da cui comincia a uscire adesso, con questo «Il signor Quindicipalle» girato in coppia con Sabrina Ferilli. «Ho avuto momenti bui, ho riflettuto, ho navigato molto. Ho fatto undici film: dieci sono andati bene, uno no. Ma siccome sono stato criticato sempre, resto con le idee confuse». S'è detto che lei fosse finito, che avesse abbandonato il cinema. «Si sono dette tante cose. Fa parte del gioco: chi è famoso è oggetto di chiacchiere. Sono forte: so reggere». Non le è venuto in mente di fare un film senza esserne anche il protagonista? «Che volete che faccia? Una cosa sui partigiani? Una sul futuro? Il mio modello è Frank Capra: so fare la commedia, io. Poi, siccome la scrivo, quando comincio a pensare a chi pigliare, finisce che scelgo me stesso perché me la sono cucita addosso». Dunque, «Il signor Quindicipalle», alias Francesco Nuti alias Cec- co di Narnali, e un campione di biliardo che s'innamora della prostituta d'alto bordo Sabrina Ferilli, e metà del film si svolge proprio su un tavolo verde esattamente come «Io Chiara e lo scuro» e «Casablanca Casablanca», un po' perché, dice Nuti, «Non c'è due senza tre» e un po' perché: «Una trilogia, quando si comincia, va completata». La realtà è che, mai come stavolta, la storia è autobiografica: il film è dedicato da Nuti al padre barbiere e dongiovanni, la famiglia è quella che Nuti ha avuto a Narnali, il suo paesino sulla Pistoiese, la nonna novantenne di Nuti cade a terra per le emozioni proprio come quella del film, ma soprattutto Nuti, tale e quale al suo eroe, quando può gioca a biliardo, e i magici colpi immortalati sulla pellicola sono veramente fatti da lui, magari al secondo o al terzo ciak, però sono suoi. Il solo personaggio inventato, insomma, è quello di Sabrina Ferilli, la donna del destino che piomba nell'esistenza dell'uomo sconvolgendola per sempre. Sabrina Ferilli, splendidamente servita almeno in un paio di sequenze dove brilla la sua bellezza e la sua espressività, (davanti allo specchio, a corpo seminudo, e in un mambo scatenato in un vestito rosso fuoco), nonostante i pettegolezzi che circolavano su Nuti, racconta di aver accettato la proposta senza esitazioni. «Credo nelle persone e osare mi piace. E poi mi mancava il ruolo della prostituta dal cuore buono, un classico cinematografico». Lui, adesso, aspetta che il film cammini da solo regalando al suo pubblico un sorriso. Lei, sogna uno «Sliding doors» all'italiana più che un «Titanio). Lui progetta un piccolo tour con la sua banda musicale. Lei torna al Sistina con «Il Rugantino». Simonetta Robiony Sabrina Ferilli protagonista del film nel ruolo della prostituta d'alto bordo: Nuti le ha cucito addosso alcune scene nelle quali l'attrice mette in risalto tutta la sua a/venenza
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