Affitti, equo canone addio di Gian Carlo Fossi

Affitti, equo canone addio Sì del Senato alla riforma, ora tocca alla Camera. Sfratti sospesi per 180 giorni Affitti, equo canone addio Via Ubera ad aiuti e sgravi fiscali ROMA. Con 148 «sì» e 27 «no» il Senato ha dato il sospirato via libera alla riforma degli affitti e degli sfratti. Dopo due giorni di votazioni a singhiozzo, segnate dalla mancanza del numero legale per ben sei volte e ieri, nella fase conclusiva, da un vivace scontro tra maggioranza e opposizione, sono prevalsi il buon senso e la volontà di varare un provvedimento vivamente atteso da oltre due milioni e mezzo di famiglie, tra inquilini e proprietari. Oggi tocca alla Camera ratificare a tempo di record le modifiche introdotte a Palazzo Madama e avviare gli ultimi adempimenti necessari per l'entrata in vigore delle nuove norme prima della scadenza della proroga degli sfratti fissata al 31 ottobre. Sembrava un traguardo ormai irraggiunbile ed, invece, in poche ore è stato recuperato il molto tempo perduto ed è avvenuto il «miracolo» auspicato fino all'ultimo dal ministro dei lavori pubblici Costa. Addio, dunque, all'equo canone e ai patti in deroga, ed avvio di una nuova disciplina che prevede la sospensione degli sfratti per 180 giorni, un doppio canale di contrattazione, sgravi fiscali per inquilini e proprietari e l'istituzione di un fondo nazionale per i meno abbienti. Una legge certamente innovativa, che le poche modifiche apportate al Senato non hanno intaccato. «Una svolta per il mercato delle abitazioni, una svolta epocale», commenta Costa. «Una legge spiega il sottosegretario ai lavori pubblici Mattioli - che incentiva il ritorno al mercato delle locazioni di 5 milioni di alloggi sfittii, piuttostoche con nuove colate di cemento sulle nostre città». Favorevoli Confedilizia e Sunia, critico il Sicet perchè il provvedimento non tutelerebbe in modo adeguato gli inquilini. Ed ecco i punti essenziali: CONTRATTI. Due canali di contrattazione. Il primo liberamente contrattato con durata vincolata per un minimo di 4 anni, rinnovabile però solo per altri 4; il secondo basato su contratti tipo stipulati tra inquilini e proprietari con durata minima di 3 anni rinnovabili di altri 2 a canoni più bassi incentivati da sgravi fiscali ad hoc per i proprietari. SGRAVI PER INQUILINI. E' prevista una detrazione sull'imposta sul reddito, alimentata da un apposito fondo, con entità e criteri che saranno definiti nella finanziaria. FASCE DEBOLI. Gli inquilini meno abbienti saranno sostenuti nel pagamento dell'affitto da un apposito fondo nazionale con dotazione di 1.800 miliardi, 600 miliardi all'anno nel triennio '99-2001. SGRAVI PER I PROPRIETARI Una detrazione pari al 30% del canone percepito potranno averla solo i proprietari che aderiranno ai con¬ tratti tipo se risiedono in comuni ad alta intensità abitativa e saranno in regola con la registrazione del contratto e il pagamento dell'Ici. I proprietari alle prese con inquilini morosi non pagheranno le tasse dal momento della convalida dello sfratto fino alla sentenza. SFRATTI. Cambiano le procedure, la competenza passa ora dalle commissioni prefettizie ai pretori. Nel frattempo l'esecuzione degli sfratti sarà sospesa per 180 giorni, un periodo che per gli ultrasessanta- cinquenni, handicappati o malati terminali si allungherà fino al 18 mesi. Durante la sospensione dello sfratto l'inquilino dovrà pagare un canone maggiorato del 20% e in caso di inadempienza si provvederà all'esecuzione immediata del rilascio. La vendita dell'appartamento sarà motivo valido per la richiesta di sfratto, ma a condizione che il proprietario possegga solo quella casa in affitto e che all'inquilino sia concessa la prelazione. Le votazioni decisive a Palazzo Madama erano ripartite faticosamente con il sistema elettronico dopo un incidente tecnico, che ha provocato un vivace scontro tra il presidente di turno Contestabile (Forza Italia) e il capo gruppo dei Democratici di sinistra Salvi. Dopo che il presidente di turno Contestabile di Forza Italia aveva annunciato per ben due volte la mancanza del numero legale, Salvi lo ha accusato di non aver tenuto conto del fatto che cinque senatori della maggioranza, pur presenti e votanti, non erano stati registrati dal sistema per un difetto tecnico in precedenza segnalato e di aver messo in votazione un emendamento della Lega Nord, che invece doveva essere considerato decaduto per assenza dei presentatori. Esponenti del Polo sono scesi in lizza a difesa del collega di Forza Italia, ma alla fine è stato lo stesso Contestabile ad ammettere di fatto le inadempienze, dichiarando decaduto l'emendamento della Lega Nord e disponendo il recupero, chiesto da Salvi, di un'ora perduta. Gian Carlo Fossi Il ministro dei Lavori pubblici Paolo Costa

Persone citate: Contestabile, Mattioli, Paolo Costa, Salvi

Luoghi citati: Roma