Ifi, prudenza dopo sei mesi d'oro
Ifi, prudenza dopo sei mesi d'oro Tutti i numeri migliorano, ma le previsioni per fine anno sono inferiori al '97 Ifi, prudenza dopo sei mesi d'oro Fresco entra in Consiglio MILANO. Paolo Fresco, presidente della Fiat, è stato cooptato nel consiglio dell'Ifi, la finanziaria presieduta da Giovanni Agnelli, al posto di Michel DavidWeill, partner della banca Lazard che aveva, a sua volta, sostituito nel consiglio deH'Ifil Antoine Riboud, patron della Danone, dimissionario per motivi di salute. La nuova nomina è stata decisa ieri nel corso del consiglio dell'Iti nel quale sono stati esaminati i dati dei primi sei mesi del '98 che hanno evidenziato un risultato consolidato prima delle imposte positivo per 456 miliardi, il 5,1% in più dello stesso periodo '97. In crescita anche il patrimonio netto consolidato di competenza del gruppo che a fine giugno era di 5373 miliardi, 359 miliardi in più rispetto al giugno dell'anno precedente. Del tutto ribaltata la posizione finanziaria consolidata netta a breve dell'Ifi e delle società interamente controllate: a fine dicembre '97 l'indebitamento ammontava a 118 miliardi, sei mesi dopo, a fine giugno '98, il saldo si è chiuso con un attivo di 132 miliardi di lire. Ancor più rilevante la crescita di valore del portafoglio delle partecipazioni, nonostante l'andamento non certo positivo delle Borse in questi ultimi mesi: sulla base dei prezzi di fine settembre '98 la plusvalenza potenziale ammonta a oltre 3100 miliardi. Più in dettaglio, il risultato prima delle imposte della capogruppo Ifi nel primo semestre ha raggiunto i 175,2 miliardi di lire con un incremento di 128,5 miliardi rispetto ai 46,7 miliardi realizzati a fine giungo '97. Una crescita dovuta anche alle plusvalenze realizzate nel periodo dall'Ili con le cessioni di azioni Unicem e Fiat, in particolare la cessione del 2,2% del capitale ordinario Fiat a seguito dell'accordo con la Compagnia di San Paolo, opera zionc che ha portato Ifi e Ifil al 30% del capitale ordinario Fiat, il 21,8% del quale vincolato al pat to di sindacato in scadenza il prossimo dicembre. Ancora: nei primi sei mesi del '98 - ricorda Tifi - è proseguita la cessione di azioni Unicem nell'ambito dell'accordo con il gruppo Buzzi. Mentre per quanto riguarda le operazioni successive al giugno '98 la principale è quella che ha visto l'Ili sottoscrivere a luglio (per la quota di propria competenza e per un importo di 177,2 miliardi) l'aumento di capitale deH'Ifil. Un ottimo primo semestre '98, insomma, che lascia prevedere per la capogruppo Ifi spa «risultati in miglioramento rispetto a quelli realizzati a fine 97». Ma la prudenza, tenendo conto degli effetti della crisi finanziaria globale partita dall'Asia e dal Giappone, è d'obbligo: se la capogruppo sembra estranea a qualsiasi contraccolpo, su altre società consociate (ma non sulla Juventus che, a fine giugno '98, ha visto crescere dell'I 1,8%, a 164 miliardi, i propri ricavi) la crisi potrebbe a fine anno pesare condizionando inevitabilmente il risultato consolidato del gruppo. Preoccupazione che si riflette nel comunicato emesso al termine del consiglio presieduto dall'avvocato Agnelli: «Considerato l'andamento economico e patrimoniale del primo semestre e le informazioni disponibili per le principali consociate - si legge - è ragionevole ritenere, a oggi, che il risultato '98 del gruppo Ifi potrà essere inferiore a quello del 97». [a. z.] Il presidente dell'Ifi Giovanni Agnelli e Paolo Fresco numero uno della Fiat
Persone citate: Agnelli, Antoine Riboud, Giovanni Agnelli, Michel Davidweill, Paolo Fresco
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