Ritrovato il Monet rubato

Ritrovato il Monet rubato Il sovrintendente aveva organizzato il colpo. Arrestati anche gli autori del furto e recuperato l'altro capolavoro trafugato Ritrovato il Monet rubato Nizza, in cella il direttore del museo PARIGI. Sembrava un colpo da professionisti quello della settimana scorsa al museo delle belle arti di Nizza, e invece il sogno accarezzato dai soliti ignoti è durato soltanto qualche giorno. Presi con le mani nel sacco, recuperati i preziosi quadri impressionisti, un Monet e un Sisley, sbugiardato il direttore del museo, che aveva organizzato - insieme a uno dei due malviventi, suo amico - tutta la messinscena del suo stesso rapimento. Lunedì della settimana scorsa, la notizia aveva destato sconforto fra gli amanti della pittura. Due opere celebri e dal valore inestimabile, «Scogliere vicino a Dieppe di Claude Monet» e «Strada dei pioppi a Moret» di Alfred Sisley, era- no state prelevate in tutta calma da due uomini col volto coperto e le armi in pugno: di prima mattina avevano «rapito» il direttore Jean Forneris e conducendolo con loro al museo come ostaggio si erano fatti aprire senza difficoltà dalla custode dello stabile. Ieri mattina i due quadri sono stati ritrovati intatti - cornici comprese - in una barca ancorata nel porto turistico di St-Laurent-du-Var, che si trova non lontano da Nizza. I due uomini arrestati, di 33 e 39 anni, hanno confermato i sospetti che da qualche giorno gravavano su Forneris, indagato senza allarmare i complici e posto sotto sorveglianza giudiziaria. Uno dei due arrestati è un suo amico d'infanzia, e qual¬ cuno afferma che i rapporti fossero anche di altra natura. Il provvedimento nei riguardi del direttore, caduto in contraddizione davanti agli inquirenti, era stato tenuto segreto per non mettere in allarme gli altri due complici che erano in possesso delle preziose opere rubate. I due quadri grazie ai loro enorme valore e alla loro fama non sarebbero mai stati vendibili, secondo quanto affermano unanimi gli esperti del settore. Forneris, evidentemente messo a confronto con una serie di circostanze troppo inverosimili, non è riuscito a recitare fino in fondo la parte della vittima numero uno dell'operazione. La perseveranza del disonesto direttore è durata solo ventiquattro ore, poi il funzionario ha ceduto raccontando tutto, all'insaputa dei due complici. L'occasione fa l'uomo ladro, è la morale di Didier Durand, procuratore della Repubblica a Lione, secondo il quale le cattive amicizie avrebbero messo nei guai il direttore del museo. Gli inquirenti in un primo momento avevano dichiarato: è opera di professionisti. I due complici del direttore sono un disoccupato (l'amico del direttore) e un venditore ambulante, entrambi - come Forneris - in difficoltà finanziarie. [Ansa] I due quadri rubati a Nizza sono stati ritrovati in un battello ancorato in un paese vicino

Luoghi citati: Lione, Nizza, Parigi