Il papà di Simeone resta in cella
Il papà di Simeone resta in cella DECISIONE DEH GIUDICI Il papà di Simeone resta in cella ROMA. Franco Nardacci resta in carcere. Il giudice per le indagini preliminari Adele Rando ha convalidato ieri, dopo oltre due ore di interrogatorio, il fermo dell'uomo firmando un provvedimento di custodia cautelare. Nei confronti di Nardacci pende l'accusa di violenza sessuale. Lo ha reso noto, uscendo dal carcere di Regina Coeli, il pm Pietro Saviotti. Nardacci ha respinto tutte le accuse che gli sono state mosse dai magistrati: non ha mai abusato sessualmente né dei figli Rebecca e Simeone (il bimbo di 8 anni per la cui morte sono indagati due pescatori di Ostia), né del bambino di una sua vicina di casa. «Il mio difeso è alla ricerca dei motivi che hanno spinto la figlia a fare queste accuse - ha detto al termine dell'interrogatorio l'avvocato Rosario Tarantola -. Nel mio progetto difensivo non escludo di chiedere per Nardacci una perizia psichiatrica, a prescindere dalle sue eventuali responsabilità, oltre alla possibilità di un confronto tra lui e sua figlia». Intanto gli occupanti di via Capo d'Armi hanno cominciato a coltivare un piccolo progetto già dopo la morte del piccolo Simeone: un «nido di palazzo», un piccolo asilo autogestito dove lasciare i bambini, affidarli in mani sicure e soprattutto conosciute. [Agi]
Persone citate: Adele Rando, Franco Nardacci, Nardacci, Pietro Saviotti, Rosario Tarantola
Luoghi citati: Roma
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