Scontro sul commissariamento

Scontro sul commissariamento Scontro sul commissariamento Il Polo attacca: «Veltroni vuole un suo uomo al governo dello sport» La giunta dcompatta peintromisProposti trper l'erdi PescROMA. L'ipotesi di commissariamento del Coni va avanti, il Polo dà battaglia, lo sport italiano si chiude in trincea. Lo scontro si risolverà in tempi stretti, a metà mese, certo entro il 24 arriverà il verdetto della Commissione Grosso: se denuncerà gravi manchevolezze il. -commissariamento sarà inevitabile. E per lo sport sarebbe una doppia beffa con la sconfessione del reggente appena nominato dal Consiglio nazionale del 13. Una beffa ormai scontata: le ultime notizie sembrano moltiplicare i casi di positività e alcune voci rilanciano sul calcio lo spettro della cocaina. Questa mattina alle 10 davanti alla Giunta, alle 13 lo aspetta la Commissione cultura della Camera: è una giornata amara per Mario Pescante, prima le dimissioni da presidente del Coni, poi chiamato dai politici per cercare di difendere (in favore di un altro sportivo) quella poltrona da cui non avrebbe mai voluto alzarsi. La Giunta oggi si presenterà compatta, con alla testa il segretario generale Pagnozzi, dimenticate tutte le guerre interne per evitare «intromissioni» nella guida nello sport. Un solo grido: «mai un commissario» per i tre candidati possibili (Petrucci, Pagnozzi e Consolo, in ordine di possibilità di elezione). Su tutti, però, incombe la Commissione Grosso, voluta dal ministro Walter Veltroni, che dovrà fare luce su quello che accade nello sport italiano. Mentre il Polo si schiera, e Alleanza nazionale parla di «infido progetto per portare un fedelissimo di Veltroni sulla poltrona del Coni». E Bosi (Ccd) fa eco: «L'autonomia dello sport è un valore irrinunciabile, Veltroni cerca di utilizzare il commissariamento per spingere verso il Coni uomini di fiducia del governo». Per respingere questi attac- I caG(gCrtm«cpr del Coni per evitare issioni tre nomi redità cante I chi (mentre Veltroni tace aspettando la relazione di Grosso) il senatore Cortiana (d'intesa con Monticone, Pagano, Bergonzi e FumagalliCarulli, capigruppo di maggioranza nella commissione Cultura e Sport di Palazzo Madama) ha convocato Pescante. «La nostra preoccupazione è che un intervento isolato da parte del governo possa causare facili accuse di lottizzazione del Coni. Ho chiesto al ministro Veltroni di rispondere in Commissione come intende intervenire per limitare i danni derivanti dal mortificante spettacolo a cui hanno dato vita i dirigenti del Coni. E gli chiediamo di riconsiderare le modalità di gestione del massimo organo dello sport italiano, per il quale è indispensabile una profonda riforma. Per questo abbiamo ritenuto di dover sentire Mario Pescante per conoscere la vera dimensione della crisi». Ma chi sarà il commissario? Il candidato numero uno, quello che molti danno per certo, il professor Andrea Manzella, ha confidato a Nizzola di non essere stato neanche contattato per quell'incarico. Oltretutto, prima si dovrà conoscere l'esito della Commissione Grosso, capire se sarà l'intero sistema a essere messo sotto accusa. O la responsabilità del «terremoto doping» sarà solo di alcuni singoli, e in questo caso non ci sarebbe motivo per il commissariamento. Probabilmente a questa ipotesi si aggrappa Primo Nebiolo, membro Ciò italiano, quando dichiara: «La Giunta Coni deve rimanere una squadra che comanda. Per lo sport italiano è un momento infelice, ma dopo la tempesta torna sempre il sereno. Sentiremo Pescante e se le sue dimissioni saranno accettate, andremo alle elezioni entro sessanta giorni». Piero Serantoni La giunta del Coni compatta per evitare intromissioni Proposti tre nomi per l'eredità di Pescante

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