Procreazione, rinvio

Procreazione, rinvio Procreazione, rinvio Maggioranza divisa Il Polo: uno scandalo ROMA DALLA REDAZIONE «Uno scandalo». Forza Italia e Alleanza nazionale incassano con parole forti il rinvio dell'esame della legge sulla procreazione assistita. La conferenza dei capigruppo, infatti, ha deciso che la proposta di legge venga discussa in aula soltanto dopo la sessione di bilancio. Tutto normale invece per la maggioranza. E' il capogruppo dei popolari alla Camera Sergio Mattarella a bacchettare il Polo: «C'è chi parla e finge di sorprendersi non conoscendo i regolamenti parlamentari. Si tratta di una proposta che comporta oneri finanziari e quindi va esaminata dopo la fine dei lavori sulla manovra prevista per il 15 novembre». Ma Gianfranco Fini non ci sta e attacca il governo: «La decisione del rinvio è grave e sconcertante - dice il presidente di Alleanza nazionale -. E' indilazionabile disciplinare le tecniche di ingegneria genetica per eliminare abusi, manipolazioni, rischi sanitari e violazioni dell'integrità familiare». E per il leader dei Ccd Pier Ferdinando Casini «ancora una volta viene sottratto al Parlamento il diritto di esprimersi su una materia importante». La reazione del Polo si spiega: il centrodestra sperava che, nella discussione della legge, sarebbero venuti a galla i contrasti nell'Ulivo, specialmente tra i Popolari e le componenti «laiche» del centro-sinistra. Ecco perché per il leader Ccd «è strano che si votino soltanto i provvedimenti sui quali la maggioranza ha trovato un accordo non sgradito a Rifondazione comunista ed alla Sinistra democratica». Ma il rinvio ha avuto anche un altro effetto: oltre a evitare rotture nell'Ulivo, ne ha causata una in FI per la posizione intransigente assunta da Silvio Berlusconi. L'ala liberale ieri è uscita allo scoperto ufficializzando la propria «corrente» nel partito del Cavaliere «per non assumere una posizione confessionale e integralista». Promotori della trasformazione gli azzurri Lucio Colletti, Marco Taradash e Giuseppe Calderisi che oggi presentano a Montecitorio il nuovo gruppo laico. Chiara la motivazione: «Ci siamo rotti, non vogliamo che Forza Italia diventi una sorta di partito del Papa». E gravi le accuse: «Forza Italia invece di dare pari dignità a diverse concezioni del mondo, ha deciso di adottare come unico modello quello della Chiesa cattolica. E' necessario invece che la componente laica faccia sentire la sua voce dato che nel partito non c'è molto dibattito interno ma solo diktat da parte di alcuni marescialli». Il presidente dei deputati azzurri Giuseppe Pisanu minimizza l'iniziativa: «Nulla di sconvolgente. Comunque i capigruppo del Polo si sono battuti strenuamente contro il calendario dei lavori imposto dalla maggioranza». Anche la Lega critica il rinvio «in quanto si fa di tutto per non portare in aula una proposta di legge che ha già impiegato cinque mesi per ottenere i pareri dalle commissioni». Dura la reazione dei socialisti che promettono battaglia «per norme ispirate a garanzia, liberalità e valori laici». Lo slittamento provoca rimpianto nell'Udr: «Sarebbe stato meglio ritirare la pregiudiziale. Questo ostruzionismo è inspiegabile».

Persone citate: Gianfranco Fini, Giuseppe Calderisi, Giuseppe Pisanu, Lucio Colletti, Marco Taradash, Sergio Mattarella, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Roma