Come quando fuori piove di Lietta Tornabuoni

Come quando fuori piove PERSONE Come quando fuori piove I prova una certa vergogna al pensiero d'essere stati increduli, impazienti, magari irridenti di fronte al buco dell'ozono e a coloro che tenacemente ne prevedevano i danni, le conseguenze gravi: quel buco suscitava a volte sghignazzi, risate, prese in giro, sbuffi d'esasperazione, diventava oggetto di battute ironiche e di sketches comici alla tv; chi annunciava disastri naturali e alterazioni del clima veniva a volte considerato un esagerato, un profeta di sciagure, un fanatico, a volte un paranoide che riversava sul buco dell'ozono chissà quali proprie nevrosi, a volte un semplice menagramo. Ma i fatti dicono adesso quanto simili atteggiamenti possano risultare superficiali, futili, sbagliati. Riassumiamo? Terremoti, maremoti, diluvi, inondazioni. A gennaio piogge torrenziali in Kenya e in Australia, gelate straordinarie in Canada; a febbraio inondazioni all'Avana e sulla costa californiana; ad aprile la stagione americana dei cicloni è la più micidiale in quindici anni, e in Perù El Nino provoca centocinquanta morti. Tornado, siccità, invasioni di cavallette, uragani, neve d'estate, tifoni, trombe d'aria. In luglio a Papua Nuova Guinea un'onda alta dieci metri azzera villaggi, porta seimila persone a morte o sparizione; in agosto la piena dello Yangtze devasta la Cina, alluvioni distruggono e uccidono in Niger, Sudan, Iran, Yemen, Corea del Sud; poi è la volta del Messico. A settembre, ieri, il ciclone batte le coste americane degli Stati del Sud costringendo a evacuare parte della Florida, lo Stato dove le star hollywoodiane e i grandi ricchi s'erano trasferiti per sfuggire ai terremoti di California. E anche in Europa le previsioni del tempo diventano più che altro previsioni di mal| tempo; il caldo tropicale I dell'estate provoca pure igtnstsnècasssnsptp in Italia molti patimenti; grandi piogge allagano, travolgono, interrompono la circolazione; pochi si sentono ancora di sfottere chi sospira «non ci sono più le mezze stagioni», l'irriso luogo comune è adesso una realtà concreta; rispetto a quanto avviene veramente, i disastri naturali rappresentati dal cinema catastrofico sembrano appena un'anticipazione, forse una premonizione. Un cambiamento improvviso per la sua. contemporaneità in diversi continenti, spaventevole per la sua distruttività, allarmante per l'emergenza perpetua in cui costringe a vivere e per il fatto che riporta a un tempo arcaico, a un rapporto con la Natura non controllabile né razionalizzabile. Non è completamente provato che tutto sia colpa del buco dell'ozono: però... OGGI Dev'essere proprio ostinata la speranza nel paradiso cattolico oppure nel paradiso comunista. L'idea che il presente brutto verrà riscattato da un futuro luminoso, che il sacrificio ora porterà alla felicità poi, che i guai di un oggi destinato magari a durare tutta la vita serviranno a guadagnare a noi o ai figli un domani giusto e sereno, ha nutrito per troppo tempo l'etica cattolica o l'etica marxista, nonostante ogni smentita persistè: su certe costruzioni o decostruzioni del caos romano pre-Giubileo lo slogan fideistico promette «Oggi i disagi, domani una città migliore». Lietta Tornabuoni