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Viaggio Viaggio Parco del Po ■ N Piemonte il Po nasce e peri corre i suoi primi 235 chilo■ metri, toccando quattro province e 80 comuni. Al fiume e al suo bacino la Regione ha dedicato la pubblicazione «Viaggio nel Parco del Po», della collana «Altrocheverde». In 50 pagine piacevolmente illustrate, la guida racconta la storia naturale e umana del corso d'acqua, elenca e descrive accuratamente le riserve e le aree attrezzate, presenta originali itinerari naturalistici ed escursionistici. Si spazia dall'ambiente montano delle sorgenti a 2020 metri d'altezza sul Monviso, a quelli prealpini dal Saluzzese alle porte di Torino; e ancora dall'attraversamento della città, con i suoi imbarchi trasformati in ristoranti panoramici, alle pianure del Chivassese, alle colline del Monferrato casalese e alle risaie del Vercellese. Il tratto piemontese del Po è navigabile quasi completamente, anche se solo i canoisti più esperti possono affrontarne il corso nella parte più a monte, a carattere torrentizio, che si svolge fra sbarramenti naturali e artificiali. Da Paesana (quando scende dai 2020 metri di quota delle sorgenti a circa 600) il corso d'acqua diventa accessibile a tutti. Molto interessante dal punto di vista paesaggistico è il tratto fra l'Abbazia di Staffarda e la Loggia (attenzione però agli sbarramenti di Villafranca e La Loggia), e più a valle quello da Verolengo a Casabiano, dove vivono colonie di aironi. Un capitolo a sé è quello riguardante Torino: qui la facilità della fruizione, legata all'esistenza di numerose società di canottaggio affac- ciate sul fiume, si unisce alla suggestione degli scorci, fra storici ponti e castelli, con il monte dei Cappuccini e la Basilica di Superga sullo sfondo. A valle di Chivasso, nelle acque compaiono isoioni e lungo gli argini spiaggette sassose sulle quali nidificano gli uccelli: per non disturbarli, sottolineano gli esperti, bisogna sconsigliare ai canoisti ogni approdo nel periodo compreso fra aprile e luglio. In bicicletta è possibile percorrere lungo le rive tutto il trat¬ to piemontese del Po. E' necessario però essere avere la mountain bike, perché le piste ciclabili scoiTono quasi sempre su strade secondarie già esistenti, a volte sterrate, che in aperta campagna possono diventare piuttosto disagevoli. Dalle sorgenti, a Pian del Re sul Monviso, si scende lungo la provinciale della Valle Po e, dopo aver superato Pian Melze e il piccolo abitato di Serre Uberto, si devia a sinistra verso Borgo, frazione di Crissolo. Tenendo sempre la destra, si raggiunge nuovamente la provinciale, che deve essere seguita fino a Martiniana Po, dove si imbocca la provinciale detta «Via dei boschi». Si prosegue poi toccando Sant'Antonino di Revello, San Firmino, Moretta, Murello e Racconigi. Nel tratto che attraversa la città di Torino, esiste una bella ciclabile che costeggia il lato sinistro del fiume. Si continua quindi per San Mauro e Chivasso; un tratto particolarmente suggestivo è quello nei pressi di Camino, dove si attraversa uno splendido panorama creato dalla ultime propaggini collinari del Monferrato a picco sul fiume. Dopo Casale Monferrato si procede lungo stradine steiTate a uso agricolo, in un contesto che consente interessanti osservazioni faunistiche su isole di ghiaia e boschi intermezzati dalle caratteristiche baracche, resto delle antiche costruzioni dei pescatori. «I parchi del Po», edito da Vivalda, è disponibile gratuitamente presso la Direzione Turismo e Parchi di via Magenta 12 (tel. 011/432.17.20) oppure presso il Parco del Po Cuneese, in via Griselda 8 a Saluzzo; il Parco del Po Torinese, in corso Trieste 98 a Moncalieri; il Parco del Po Vercellese Alessandrino, in piazza Giovanni XXIII 6 a Valenza. l Ina piccola anidri della Regione Piemonte dedicala al l'arco del Po presenta originali itinerari da percorrere anche in canoa e in bici Ir*' IìIÉÌÉIP^I Viaggio Parco del Po

Persone citate: Moretta, Serre Uberto, Vivalda