Quando i re erano in vetta
Quando i re erano in vetta Quando i re erano in vetta PICCHI piccozze e altezze reali - Ricordi alpini» è il titolo della mostra allestita dal 25 settembre al 29 novembre al Museo Nazionale della Montagna. In 150 fotografie, stampe, incisioni, cimeli e ricordi, raccolti e selezionati da Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, si offrirà testimonianza di oltre un secolo di vacanze, fughe, amore per la montagna di re, regine e blasonati. La rassegna è stata realizzata dal Museo della Montagna in collaborazione con la Regione Piemonte, la Regione Autonoma Valle d'Aosta, la Fondazione Crt, La Stampa e Vivant. Alla mostra si affianca un nuovo catalogo del Museo (208 pagine, lire 40 mila) che raccoglie anche documenti inediti e testimonianze di «reali» guide alpine. Il Museo della Montagna è in via Giardino 39, tel. 011/660.41.04. Orario: da martedì a venerdì 8,30-9,15; sabato, domenica e lunedì 9-12,30 e 14,45-19,15. Ingresso 10 mila. DUE fotografie valgono da sole la passeggiata al Monte dei Cappuccini per visitare al Museo della Montagna la nuova mostra «Picchi piccozze e altezze reali», vivido ritratto di un aspetto finora poco esplorato della storia dell'alpinismo e della letteratura di montagna. In realtà tutte le centocinquanta fotografie di questa rassegna, coordinata da un curatore d'eccezione come Amedeo di Savoia duca d'Aosta, meritano di essere viste e apprezzate, ma due si distinguono per immediatezza e originalità, mettendo in luce con una suggestiva capacità di riassumere il significato della mostra stessa. La prima venne scattata sullo nevi del Monte Rosa, in una storica giornata di sole della fine del secolo scorso. Siamo sotto la Punta Gnifetti: al centro dell'immagine si vede una slitta, con quattro dame, avvolte in abiti da passeggio e agghindate con cappellini e velette. Una di esse è Margherita di Savoia, regina d'Italia, della quale è nota la passione per i monti, sfogata soprattutto in lunghi soggiorni nella Valle di Gressoney. Il 13 agosto 1893, all'età di 41 anni, la sovrana raggiunge, su una seggiola infilata in due sbarre, i 4559 metri della punta nevosa intitolata al canonico Giovanni Gnifetti, per partecipare all'inaugurazione della capanna rifugio a lei dedicata. Fra i sorrisi da salotto delle dame e le pose da atleti delle guide, si percepisce un'idea romantica della montagna, come parte della neonata Italia: frequentarla significava legittimare un sogno di identità nazionale. Nell'altra fotografia si vede invece Maria José di Savoia, all'epoca principessa del Piemonte, nei pressi del bivacco Whymper durante la scalata del Cervino, il 12 settembre del 1941. La futura regina è in piedi su una roccia, fra due guide, il capo coperto da una cuffia tipo pilota d'aviazione, con maglia dal collo alto, comoda giacca a vento, calzoni di velluto alla zuava, corda di canapa alla vita. Sorride all'obiettivo come una bambina, sullo sfondo candido del Dent d'Hérens, mentre le guide, Luigi Carrel, detto Carrellino, e Giulio Bich, rivolgono altrove i loro sguardi, interpreti rigorosi della tradizionale deferenza della guida per il cliente. E' come se non volesse- ro ingombrare l'inquadratura, ma rimarcare la distanza con un'altezza reale. Qui la montagna ha già assunto significati moderni, come teatro di un'attività innanzitutto sportiva: altre fotografie documentano la spigliatezza con cui la principessa affrontò quella scalata. La carrellata di immagini ripercorre tutta la storia dell'alpinismo, rivisitando figure straordinarie, come Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi, esploratore ed alpinista col gusto dell'avventura, o Alberto del Belgio, re rocciatore di buon livello tecnico ed atletico, chiudendo con una sezione dedicata allo sci. Cliente privilegiato della guida ampezzana Angelo Dibona, compagno di cordata di Angelo Bonacossa, amico e cliente di Hans Steger e Paula Wiesinger, il biondo re, con le sue trecento e più ascensioni, fughe dal peso della vita di corte, sempre in incognito, rispecchia un'idea fiabesca della montagna come alternativa, carica di metaforicità, all'ovvietà della vita d'ogni giorno. Alberto Papuzzi Nella fato con il titolo l'alberto I <i Orvieille sul ( Iran Paradiso nel ISW Qui a desini In regina Margherita al Colle Pinter Sotto, do sinistra Leopoldo del Belgio sulle Dolomiti e a desini Ola/di Norvegia , e a o a e i a e n e o a l , a e e o l -
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