Torino festeggia il Leone d'Oro di Daniele Cavalla
Torino festeggia il Leone d'Oro Torino festeggia il Leone d'Oro TORINO e Gianni Amelio. La città rende omaggio al regista Leone d'Oro all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia organizzando giovedì 1° ottobre l'anteprima del film «Così ridevano». Due le proiezioni al Romano in Galleria Subalpina: alle 15,30 e alle 20; al termine di quest'ultima, incontro con il regista. L'ingresso è a inviti. Organizzano Comune, Regione Piemonte e Cecchi Gori in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Nel corso della giornata è previsto anche un concerto a Porta Nuova (al momento di andare in stampa, l'orario resta da stabilire). Il film uscirà nelle sale il giorno dopo. «Torino ti trasmette quel senso del tragico da cui si parte per guardare la vita, giudicarla, sentirla. E' una città che trasuda storia, non la tradizionale, ma quella intesa come esperienza di vita, sulle strade, sui volti degli abitanti, nei colori: ha impresso tutto, una cosa straordinaria per chi fa cinema». Sono parole di Gianni Amelio, dette in gennaio in un incontro con il pubblico al Teatro Erba. Il regista stava per cominciare la lavorazione di «Così ridevano», lavoro da lui presentato a Venezia con la seguente frase: «Non è un film sull'emigrazione, piuttosto sulla famiglia e sull'amore. Su come l'amore può diventare crudele». All'epoca era già in corso il casting, a cura di Lorella Chiappati, alla profumeria Giorgia di via Mazzini 33 e in altri punti cittadini, con avvisi appesi alle vetrine dei negozi. Le riprese sono iniziate lunedì 23 febbraio, dodici le settimane impiegate per la lavorazione. I ciak si sono susseguiti in via Milano, piazza della Repubblica, al Cottolengo, in piazza San Carlo, a San Filippo Neri, di fronte al Cambio, in piazza Carlina, i portici di corso Vinzaglio, la fabbrica abbandonata dell'Iveco in corso Vercelli, al bar Ligny di Galleria Umberto 1 a Porta Palazzo, nella zona Docks Dora peraltro poi esclusa in fase di montaggio. La troupe si è inoltre spostata anche fuori città: Carignano, Pancalieri, Cavallermaggiore. Gh interni sono stati realizzati nei teatri di posta dell'Unistudio. Fra i torinesi impegnati nella lavorazione Ladislao Zanini ha firmato la direzione della produzione torinese, Diego Gazzano è stato l'ispettore alla produzione, Sandro Saulini il capoelettricista. Numerosi gh attori cittadini che si vedranno sullo schermo: Simonetta Benozzo, ad esempio, interpreta la moglie di Lo Verso, la famiglia dello stesso Lo Verso comprende Nanni Tormen, Pietro Paglietti, Rosanna Rovere e le sorelle Suburbe, il maestro di ballo Aldo Rendina, Domenico Mungo nella parte del caporale, Claudio Contatese che è passato da comparsa ad amico di Lo Verso neUa storia, Paolo Sena nel ruolo del professor Rosini, Patrizia Marino e Giuliano Spadaro formano la famiglia lucana, il giovane attore di teatro Gianni Colaresta, l'ex attrice di varietà Anda CireUi. Oltre tremilacinquecento le comparse utilizzate: le scene «più affollate» sono state a Porta Nuova, all'ex fabbrica di corso Vercelli e in una festa a Carignano. Il film narra di due fratelli (Enrico Lo Verso e Francesco Giuffrida) immigrati a Torino dalla Sicilia negli anni Cinquanta. Alcuni dialoghi, per un totale di circa venti minuti, cioè quelli parlati nel dialetto più stretto, non solo il siciliano parlato dai due protagonisti ma anche il pugliese e il piemontese (un paio di battute), sono sottotitolati. Daniele Cavalla Torino festeggia il Leone d'Oro Enrico Lo Verso durante, le. riprese delfilm «Così ridevano»
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