Pioggia di sonde su Marte

Pioggia di sonde su Marte Pioggia di sonde su Marte Si prepara lo shàfcò, 'OMpmmM §rim W20ÌS BIETTIVO Marte, verranno superate difficoltà tecniche e, soprattutto, se si troveranno i fondi necessari, i primi astronauti potrebbero sbarcare entro il 2015. In attesa degli uomini in carne ed ossa, il «pianeta rosso» verrà bersagliato da una pioggia di sonde automatiche. Una vera e propria invasione di robot, per aprire la via alle astronavi abitate. Le avanguardie sono già partite. Dallo scorso novembre una navicella della Nasa, il Mars Global Surveyor, orbita attorno a Marte, inviando agli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena la prima mappa dettagliata del corpo celeste. Un altro veicolo, il Planet-B, è stato lanciato dal Giappone a luglio; arriverà a destinazione nell'ottobre del 1999. E' solo l'inizio. Nei prossimi anni la Nasa prevede due nuove missioni ogni 25 mesi, quando la posizione di Marte rispetto alla Terra è ideale per il lancio. La prossima partirà il 10 dicembre: la sonda, denominata Mars Climate Orbiter, dovrà raggiungere l'orbita marziana. Poche settimane più tardi, il 3 gennaio 1999, sarà la volta del Mars Polar Lander, che scenderà in prossimità del Polo Sud del pianeta. Il viaggio dell'Orbiter durerà 10 mesi. Dopo una complessa manovra di correzione dell'orbita, che sfrutta l'attrito con gli strati superiori dell'atmosfera (denominata «aerobraking», è stata provata per la prima volta nei mesi scorsi dal Global Sur veyor), la navicella potrà studiare l'atmosfera e la superficie di Marte. Inoltre, servirà da ponte radio tra la Terra e le sonde che opereranno sul pia neta. Quanto al Polar Lander, il suo arrivo è previsto nel dicem bre 1999. Il veicolo verrà frena to da un paracadute uguale i quello utilizzato lo scorso anno da Pathfinder. Ma invece di ricorrere agli airbag, utilizzerà dei razzi per rallentare e compiere così un atterraggio morbi do. Per tre mesi, la sonda in vierà a Terra immagini, dati su clima e sulla composizione del suolo, grazie a un braccio meccanico che scaverà nel terreno per raccogliere campioni da analizzare. Al primo posto tra gli obiettivi della missione, la ricerca dell'acqua. Le immagini trasmesse dal Pathfinder sembrano confermare che in passato (dai 3 ai 4,5 miliardi di anni fa) su Marte ce n'era in abbondanza. Oggi il pianeta appare come un deserto, ma una certa quantità d'acqua potrebbe ancora trovarsi in forma di ghiaccio al di sotto della superficie. Per scoprirlo, il Polar Lander impiegherà anche due microsonde: espulse prima del tuffo nell'atmosfera marziana, preci¬ piteranno come meteoriti, conficcandosi nel terreno (una parte affiorerà dal suolo, mentre la punta penetrerà sino a due metri). La strumentazione è progettata per resistere alla violenza di un impatto a 6-700 chilometri l'ora, con una decelerazione istantanea di 80 mila G. Mentre ci si prepara a questi lanci, tecnici e scienziati stanno mettendo a punto le prossime missioni. Tra meno di tre anni sarà la volta delle sonde Surveyor Orbiter e Surveyor Lander 2001. Quest'ultimo sbarcherà su Marte un veicolo intitolato a Marie Curie - identico al robottino Sojourner Rover della sonda Pathfinder. In origine il Lander 2001 avrebbe dovuto portare con sé un nuovo modello, capace di muoversi per decine di chilometri. Poi si è deciso di ridimensionare il programma per rientrare nel budget previsto. Il Rover a lunga autonomia verrà così impiegato nelle missioni successive, assai più ambiziose. Dietro la sigla Msr (Mars Sample Return) si cela un progetto ardito, che vede la collaborazione tra Nasa, l'Agenzia spaziale europea (Esa) e l'italiana Asi. Si tratta di inviare delle sonde automatiche per raccogliere e portare indietro sulla Terra campioni di rocce e di terreno. A bordo dei due Lander che verranno lanciati nel 2003 nel 2005, ci saranno, oltre al Rover, un perforatore e un braccio meccanico per prelevare i campioni e collocarli nella capsula del «modulo di ascesa»: un piccolo razzo capace di raggiungere l'orbita marziana. La seconda missione prevede, oltre al Lander, una navicella destinata a restare in orbita in attesa di recuperare le due capsule prima di iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra. L'arrivo è atteso nel 2008. Molte le analogie con i voli Apollo che permisero all'uomo di raggiungere la Luna. In questo caso, però, tutte le complesse operazioni verranno svolte da robot. Per la riuscita, sarà importante il contributo della sonda europea Mars Express. Lanciata nel 2003, compirà osservazioni del pianeta dall'orbita e servirà come data relay satellite per mantenere i contatti tra la Terra e i veicoli scesi sulla superficie. Più ancora che agli altri scienziati, i campioni di suolo marziano fanno gola agli esobiologi, cioè agli studiosi della vita extraterrestre. La scoperta, annunciata nell'agosto del '96, di possibili tracce di attività batterica su un meteorite proveniente da Marte, ha suscitato un enorme interesse. Oggi il pianeta è inospitale. L'atmosfera è rarefatta e irrespirabile (è composta per il 96 per cento da anidride carbonica), la temperatura va da +20 a -170 gradi. Miliardi di anni fa, però, l'acqua era abbondante, l'atmosfera più densa e il clima più mite. Così, anche se il pianeta sembra sterile, sono in molti a credere che in passato possa essersi sviluppata qualche forma elementare di vita. Per avere una risposta bisognerà attendere di poter studiare in laboratorio i campioni di roccia e di terreno. Ma prima bisognerà riuscire a trovare e a raccogliere i reperti giusti. E questo è un compito che l'uomo può svolgere assai meglio di un robot. Giancarlo Riolfo pp, p Massa: Raggio: Perìodo di rotazione: 24 ore, 37 minuti, 22 secondi Perìodo orbitale: 1,88 anni Terreno con crateri da impatto Calotta polare invernale di ghiaccio e anidride carbonica allo stato solido

Luoghi citati: Giappone, Pasadena