L'Italia esplorerà il deserto rosso di G. R.

L'Italia esplorerà il deserto rosso L'Italia esplorerà il deserto rosso A Pantelleria si discute la nostra partecipazione N ELLA corsa a Marte l'Italia avrà un ruolo di primo piano. E' quanto emerge dal convegno organizzato dall'Asi, l'agenzia spaziale nazionale, che si sta svolgendo in questi giorni a Pantelleria. Scopo della manifestazione, approfondire le prospettive della partecipazione scientifica e industriale del nostro Paese all'esplorazione del Pianeta Rosso. E fissare delle priorità tra i programmi da portare avanti nel breve, medio e lungo termine. L'Asi è stata chiamata a collaborare ai più importanti progetti internazionali. Alla fine dello scorso anno, il presidente Sergio De Julio e l'amministratore della Nasa, Daniel Goldin, hanno firmato un memorandum d'intesa che prevede la partecipazione italiana alle missioni su Marte con strumenti scientifici a bordo delle sonde e con sistemi di telecomunicazioni. Per la ricerca condotta direttamente sul pianeta, l'Italia dovrebbe fornire un braccio meccanico e un perforatore robotizza¬ to, capace di compiere «carotaggi» fino alla profondità di cinque metri. Gli strumenti verrebbero impiegati per raccogliere i campioni da riportare sulla Terra con la missione Mars Sample Return. L'accordo prevede anche l'impiego come stazione di controllo di un'antenna parabolica di 64 metri di diametro, in costruzione in Sardegna, a 30 chilometri da Cagliari. «L'Asi potrebbe avere anche la responsabilità delle apparecchiature per analizzare i campioni a bordo dei Lander», dice Simonetta Di Pippo, coordinatrice del comitato scientifico. «Fare un po' di scienza a bordo della sonda è importante, sia per evitare un fallimento totale della missione se qualcosa dovesse andare storto nella fase di ritorno, sia per compiere una selezione dei reperti, scegliendo solo quelli di maggiore interesse». Ancora più forte potrebbe essere la presenza italiana a bordo della sonda europea Mars Express, che entrerà in orbita attorno al pianeta. Come noto, la missione è sta¬ ta decisa per rimediare al fallimento della navicella russa Mars 96, a bordo della qua le si trovavano diversi strumenti scientifici dell'Esa. Di fatto, il programma può essere considerato una cooperazione tra l'agenzia europea e l'Asi. Quest'ultima dovrebbe fornire il pac chetto di telecomunicazioni (permetterà alla sonda in orbita attorno a Marte di mantenere i collegamenti tra la Terra e robot scesi sulla superficie) e buona parte della strumentazione scientifica. Dei due spettrometri previsti a bordo, uno è interamente made in Italy e permetterà di studiare la composizione dell'atmosfera; l'altro, funzionante in luce visibile e infraros sa, è italo-francese. A questi, si deve aggiungere un radar ca pace di scrutare attraverso il terreno fino a un chilometro di profondità per scoprire la presenza di ghiaccio nel sottosuolo. L'apparecchio è stato ideato dall'equipe di Gio vanni Picardi dell'Università di Roma, in collaborazione con la Nasa. [g. r.]

Persone citate: Daniel Goldin, Lander, Picardi, Sample, Sergio De Julio, Simonetta Di Pippo

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Pantelleria, Sardegna