Specchiarsi nei quadri
Specchiarsi nei quadri ARTE Specchiarsi nei quadri CHE cos'è un quadro? A partire da quando si può parlarne come oggetto figurativo in senso moderno? Com'è cambiato nel tempo il suo statuto? Qual è stata la sua fortuna nel mondo occidentale? Sono domande a cui risponde il bellissimo, denso saggio di Victor I. Stoichita L'invenzione del quadro (Il Saggiatore, pp. 374, L. 38.000), che smonta per poi rimontarli in un ideale, perfetto gioco ad incastri, tutti i caratteri fisici e simbolici dell'oggetto-quadro, rendendo cento del percorso compiuto dai pittori lungo due secoli di storia dell'arte, dal '500 alla fine del '600. Il libro sarà una vera chicca per gli appassionati, perché riesce a spaziare con straordinaria lucidità dal tema della natura morta alla fortuna della tecnica del trompe l'oeil, dall'importanza ed invadenza della cornice alla finestra sul mondo come metafora del metodo prospettico, dall'idea del rovescio delle immagini all'incastonatura di più figure dipinte una dentro l'altra. E ancora, si affronta la dialettica fra cornice, bordo dell'immagine, quadro e parete, si dà conto degli infiniti artifìci messi in atto dagli artisti per ampliare le loro creazioni grazie agli specchi e ai riflessi delle superfici lucide; senza dimenticare il ruolo che cataloghi, collezioni, «cabinets d'amateur» hanno avuto nel modificare l'idea di opera d'arte dipinta, e lo stesso statuto del fruitore, sospeso fra il «guardar curioso», il «guardar metodico» e la sorpresa Accantonata dunque l'idea antica di immagine legata ad una precisa funzione votiva ed in stretto, fondamentale rapporto con la sua collocazione, il quadro in senso moderno, che com'è noto acquista significato solo a partire dal Rinascimento, contribuisce a mettere in discussione l'intero concetto di arte e a rivedere profondamente il ruolo stesso dell'artista-creatore. Stoichita, che insegna a Friburgo e di cui ci auguriamo escano presto in italiano i suoi altri lavori, ci racconta tutto questo in un libro di grande fascino che potrebbe far proprie le parole del «Blason domestique» scritto nel 1539 dal trattatista Gilles Corrozet: «Stanzino di quadri riempito, stanzino di tutto fornito, stanzino di ogni bene scelto...». Maria Laura Della Croce
Persone citate: Blason, Gilles Corrozet, Maria Laura Della Croce
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