CASANOVA E DON GIOVANNI SFIDA ALL'ULTIMA DONNA

CASANOVA E DON GIOVANNI SFIDA ALL'ULTIMA DONNA CASANOVA E DON GIOVANNI SFIDA ALL'ULTIMA DONNA « Vetro» di Bagnasco: trame e seduzioni in una gelida Venezia VETRO Orazio Bagnasco Mondadori pp. 273 L. 28.000 INVENZIONE può vantare ali adatte a sorvolare ogni quotidiana credibilità. La creazione di un romanzo passa sovente attraverso il gioco delle finzioni, mettendo in scena i ritmi narrativi del cuore più che l'ufficialità riconosciuta della Storia e della cronaca. Da ricostruzione del tempo perduto a illusione ucronica, il gioco letterario indossa gli abiti del divertimento privato quando la fantasia sceglie di piluccare facce e accadimenti un po' ovunque, creando i presupposti per una carnevalata d'autore, tanto più godibile quanto più azzardate risultano le combinazioni dell'utopia e del parallelismo storico. Il banchetto, esordio narrativo di Orazio Bagnasco, era un torbido tuffo ai bordi estremi di un medioevo ricostruito con la fedeltà del cultore appassionato, tra pranzi luculliani e intrighi piuttosto attualizzabili: un fermento di umori, odori e passioni davvero singolare e credibile, oltre che narrativamente interessante. In questo nuovo divertissement - tale ci pare la propensione appassionata del romanziere - Bagnasco gioca una carta azzardata, ricca di riferimenti storici e mondani, ma rischiosa dal punto di vista della giustificazione letteraria. A Venezia, verso la fine del gelido inverno del 1754, vengono a incrociarsi le rotte invero improbabili del mitico Giacomo Casanova, del Reverendo Lorenzo Da Ponte, dell'Abate Bernis - Ambasciatore di Francia presso la Serenissima - e del fittizio personaggio universalmente noto col nome di Don Giovanni Tenorio, con annesso servitor Leporello. Una tentazione narrativa osée, più vicina alle mitologie goliardiche di una Cinecittà anni d'oro degli Ercole tuttofare a spasso nella finzione, che non alla vocazione letteraria in aria di scommessa delle cronache fanta-utopistiche di Philip Dick. Si parte increduli e sospettosi, dunque, specie considerando i «capolavori» fittizi che da più parti vorrebbero farci digerire. Poi nel percorso leggero e lineare - spesso invitante - della lettura, ci rendiamo conto che, al contrario di molti spacciatori di croste, Bagnasco si presenta al lettore con l'animo candido del narratore «dilettante», nel senso giocoso del tennine. Non si nasconde dietro ambizioni universali, né tantomeno si avvicina alla serietà più referenziabile del suo primo romanzo. E allora ci lasciamo anche noi giocare dal percorso spensierato del racconto, che vede l'Abate Bernis impegnato, con Casanova e l'Ambasciatore d'Austria, a commissionare in gran segreto un servizio principesco in vetro cesellato ad un artigiano di Murano, da inviare con assoluto riserbo alla leggendaria Madame de Pompadeur. Intorno, una Venezia gelida e percorsa da ombre, illuminata a festa nelle case patrizie e poi subito spenta nel buio degli intrighi. Tali paiono In stravaganti scommesse scagliate in campo da Don Giovanni nei confronti del macho Casanova, che tra l'altro gioca in casa. Chi conquisterà più donne nell'arco di una sola settimana? Perché, inoltre, avvengono strane incursioni presso le ambasciate francesi e austriache di Venezia? C'è in ballo la politica europea, nella singolare fantasia dell'autore, e siamo comunque alla fine di un mondo e di un'epocacon la fama della Serenissima ormai prossima al tramontoTra conquiste femminili e pranzi da indigestione, monache assai poco in clausura e duelli in stile Dumas, intrighi di palazzo e ricostruzioni ambientali come sempre accurate e realisticheBagnasco conduce in porto la sua barca leggera senza badare alle correnti dell'incoerenza: è un gioco nato dalla passione storica e letteraria dell'autore, che si fa leggere con curiosa simpatia, senza per questo venir meno alle convenzioni letterarie. Sl'arma storica talvolta s'inceppa, quella narrativa centra ibersaglio, facendoci sorridere tirar eh fioretto con la fantasiaNella giocosità delle invenziontutto ò possibile, anche un duello all'ultimo sangue - non solo suon di letti violati - tra Casanova e il suo antagonista di cariaDon Giovanni. A chi la stoccatfinale? Tirando le sommi:, undignitosa vittoria ai punti pel'organizzatore dell'inconsuetscontro. CS«VOMp"X, VETRO Orazio Bagnasco Mondadori pp. 273 L. 28.000

Luoghi citati: Austria, Bagnasco, Francia, Venezia