L'Ifil consolida il boom del '97
L'Ifil consolida il boom del '97 INDUSTRIA E FINANZA Buona liquidità in cassa: «Disponibili a rafforzare il gruppo San Paolo-Imi» L'Ifil consolida il boom del '97 Il patrimonio cresce di500 miliardi, stabile l'utile TORINO. Semestrale di consolidamento per l'Ifil, la holding di partecipazioni della famiglia Agnelli. Dopo un 1997 in cui il valore delle immobilizzazioni finanziarie è raddoppiato e l'utile complessivo è salito quasi del 50%, la prima parte del 1998 conferma la tendenza di fondo con un utile lordo di gruppo a 582,2 miliardi (dato in linea con i precedenti 583,9) e un patrimonio netto che cresce di 500 miliardi sino a quota 4.645 miliardi. Il valore corrente del portafoglio ha superato gli 8.000 miliardi. I conti sono stati approvati ieri dal consiglio dell'Ifìl, riunitosi sotto la presidenza di Umberto Agnelli, che ha riconfermato le linee strategiche impostate daU'amministratore delegato Gabriele Galateri di Genola. La holding punta sul mantenimento della presenza nei settori in cui è cresciuta negli ultimi anni, il turismo, la distribuzione, le telecomunicazioni e il credito. Magari anche con la possibilità di un'espansione. Difficile non essere attratti da un settore dinamico come le banche, confessano fonti della holding. Che aggiungono: «Abbiamo fatto un investimento importante nel San Paolo, e la fusione con l'Imi l'ha rafforzato. Faremo il possibile per rendere più solido questo gruppo». L'interesse per un dialogo con la Comit trova dunque conferma e l'affare potrebbe non finire qui. L'Ifil vanta una buona liquidità. Nella semestrale la posizione finanziaria netta consolidata (includendo il gruppo Worms e non le società operative controllate) fa emergere un saldo passivo di 1435 mihardi di lire (1295 a fine 1997) con investimenti per circa 390 miliardi di lire, ricavi su cessioni per 890 miliardi. Nei piani di consolidamento del debito da breve a medio termine, l'Ifil ha stipulato un finanziamento da 600 miliardi che per cinque anni garantisce un costo netto inferiore al 3%; da notare che la holding ne aveva chiesti originariamente 450, poi l'offerta è arrivata sino a 1200 miliardi e si è chiuso a metà strada. Il gruppo prevede che per l'Ifil Spa (risultato lordo semestrale di 211 miliardi contro i 102 dell'analogo periodo '97) «potrà migliorare rispetto all'esercizio passato». A livello consolidato, spiegano fonti dell'azienda, «tenuto conto dell'andamento delle partecipate e del fatto che nel 1998 si manifesterà pienamente il contributo positivo delle società Worms, si può stimare un miglioramento del risultato corrente; tale miglioramento sarà parzialmente compensato dall'avviamento sull'acquisizione dello stesso gruppo Worms & Cie». Pertanto, viene fatto notare, «è ragionevole ritenere che il risultato consolidato 1998 sarà sostanzialmente in linea con quello del 1997». Qualche novità, infine, nel consiglio di amministrazione che ieri ha salutato l'anziano Antoine Riboud (dimissionario) e cooptato al suo posto Michel David-Weill (Lazard). Quest'ultimo abbandonerà oggi il vertice dell'Ili, la cassaforte della famiglia Agnelli: al suo posto è stato proposto il presidente della Fiat, Paolo Fresco. [ni. zat.) Positive le previsioni per l'intero esercizio David-Weill in consiglio Umberto Agnelli presidente dell'Ifìl
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