IL BISOGNO DI UN SEGNALE FORTE di Mario Deaglio

IL BISOGNO DI UN SEGNALE FORTE IL BISOGNO DI UN SEGNALE FORTE do di accontentare tutti. Come nero talvolta succede a chi eccede in saggezza, rischia, invece, di non accontentare nessuno. C'è il pericolo, infatti, che il provvedimento venga percepito dalla Borsa come troppo severo e dagli investitori stranieri come troppo blando; questi ultimi potrebbero abbandonare un dollaro sul quale si profili, in maniera più consistente che in passato, il pericolo di inflazione. Greenspan, insomma, come è già successo molte altre volte, si limita a seguire gli andamenti dell'economia senza cercare di indicare una direzione precisa in un'epoca nella quale, al contrario, si sente ormai il bisogno di una simile indicazione. Continua con segnali «deboli», che hanno avuto un notevole successo in passato, mentre le turbolenze, non solo finanziarie, di tutto il mondo, si traducono in una ricerca spasmodica di segnali «forti» che consentano a mercati sempre più nervosi di fare bene i propri conti. Le misure adottate dal suo comitato costituiscono perciò molto più un adeguamento alla crisi che un tentativo di superarla. L'attenzione si sposta cosi alla nascente Banca Centrale Europea e, più generalmente, alle autorità monetarie del Vecchio Continente: la vittoria socialdemocratica e verde in Germania pone loro di fronte, per la prima volta da molti anni, la richiesta, precisa e dura, di una politica monetaria che allenti la severità creditizia per sostenere l'occupazione. A essa si aggiunge la riproposizione da parte del governo italiano di un progetto per l'uso più dinamico delle riserve in eccesso delle Banche Centrali, sempre allo scopo di favorire, soprattutto indirettamente, nuove iniziative economiche e l'assorbimento dei disoccupati. Forse con questo prudentissimo e alquanto riluttante taglio del costo del denaro negli Stati Uniti - un taglio che potrebbe essere l'ultima misura importante del governatore Greenspan - si chiuderà l'era dei Governatori «asettici» i quali si collocano, per cosi dire, al di sopra della politica. Nel momento in cui i mercati mostrano una crescente difficoltà ad autoregolarsi, la politica monetaria potrebbe recuperare, almeno in parte la sua natura: quella di essere, appunto, una politica e non l'applicazione di norme relativamente impersonali. Mario Deaglio

Persone citate: Greenspan

Luoghi citati: Germania, Stati Uniti, Vecchio Continente