Ruspe contro l'abusivismo di F. Mil.

Ruspe contro l'abusivismo Ruspe contro l'abusivismo Eboli, case abbattute per ordine del giudice CEMENTO SELVAGGIO LEBOLI (Salerno) E ruspe dell'esercito sono entrate in azione di buon'ora, mentre le pattuglie di poliziotti e carabinieri presidiavano in massa la strada litoranea di Eboli, un paesone del Salernitano cresciuto a dismisura negli ultimi vent'anni. Obiettivo: avviare un'impresa mai realizzata in Italia, cioè l'abbattimento in due giomi di settantadue case abusive, una crosta di cemento che sfigura come una brutta cicatrice una splendida pineta lunga sei chilometri. Ci sono voluti quasi quattro anni, ma alla fine lo Stato l'ha spuntata: da ieri le case, molte delle quali costruite dalla camorra e rivendute a professionisti salernitani e napoletani, hanno i giorni contati. In due ore gli uomini del genio militare e del Comune hanno buttato giù i primi sei fabbricati sotto gli occhi del sindaco Gerardo Rosania e del pm Angelo Frattini, della procura circondariale di Salerno, il magistrato che dal '95 combatte una guerra senza quartiere contro gli abusivi. Frattini ha un obiettivo ambizioso: fare abbattere quattrocento abitazioni illegali che deturpano uno dei tratti di costa più belli d'Italia, quello compreso fra Eboli e Pontecagnano e sottoposto a vincolo paesaggistico. Cantano vittoria anche gli ambientalisti. Ermete Realacci, presidente di Legambiente, dice che quella di ieri «è la risposta migliore e più efficace contro l'illegalità, una lezione impartita dal sindaco di Eboli a tutti quei suoi colleghi che traccheggiano o sono conniventi con il cemento illegale». Realacci indica nelle ville immerse nel verde della pineta di Eboli uno degli undici «eco-mostri» che deturpano l'Italia, come il mega-albergo «Fuenti» nel Salernitano e le case costruite nell'area archeologica della Valle dei Templi in Sicilia. E canta vittoria anche il vicepresidente del Consiglio e ministro dei Beni cuturali Walter Veltroni: «Finalmente le parole abusivismo e vincolo ambientale hanno riacquistato un significato autentico grazie all'impegno di un'amministrazione locale, della magistratura e delle associazioni ambientaliste», dice. Sono invece imbestialiti i proprietari delle villette condannate alla demolizione: ieri mattina, quando le ruspe del secondo reggimento dei genieri di Caserta sono entrate in azione, hanno urlato tutta la loro rabbia contro gli uomini in divisa. Ma non si sono spinti oltre, visto lo schieramento imponente di poliziotti e carabinieri che, per facilitare il compito ai soldati e agli operai del Comune, hanno chiuso al traffico la strada litoranea. L'inchiesta è cominciata nel '95 e ben presto il magistrato ha scoperto che dietro la maxi-speculazione c'era la mano della camorra imprenditrice. [f. mil.]

Persone citate: Angelo Frattini, Ermete Realacci, Frattini, Gerardo Rosania, Realacci, Walter Veltroni