Incoronazione a Parigi di Enrico Benedetto

Incoronazione a Parigi Incoronazione a Parigi Oggi visita lampo del futuro Cancelliere PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A intronizzare Gerhard Schroeder provvederanno oggi con frettolosa sollecitudine Jacques Chirac e Lionel Jospin, accogliendo l'ancor virtuale cancelliere per una visita lampo che vorrebbe riaccendere la passione nei cordiali ma sonnacchiosi rapporti francotedeschi. Dopo la routine si profila, in somma, un piccolo Viagra politico. E sul new start, la coppia più solida - malgrado le abituali scaramucce - che l'Europa contempli, ha già qualche ideuzza. Dal tète-à-tète con Jospin potrebbe uscire, in nuce, un «programma europeo sull'impiego». Quanto al socialpragmatismo di Schroeder, pare seduca l'Eliseo. Ma su «Le Figaro» e la «Frakfurter Allgemeine Zeitung», Jacques Chirac firmava ieri mattina un appello in definitiva ben più impegnativo. Vuole «rifondare» l'asse che unisce Parigi a Bonn e - prossimamente - Berlino. Occupazione, ecologia, ricerca, temi sociali. Al suo partner domanda «ardimento». Cioè coraggio e, assieme, inventiva. Sarà comunque arduo concretizzarli già nel vertice odierno. Il colloquio ChiracSchroeder è una prima assoluta. Possiamo aspettarci il neocancelliere suggerisca un restyling per il trattato dell'Eliseo che rese pubblica la love story sul Reno. Risale all'era Adenauer. E poi ci sono quei due paludati summit annui da svecchiare. S'impone un ricambio di formula. Infine - ma qui la sintonia, per ora, manca - la variabile Blair. Terzo incomodo nel flirt francotedesco, come Parigi parrebbe temere, o (versione Schroeder) una conferma che la poderosa lo¬ comotiva Parigi-Bonn aggancia altri vagoni? Nelle ultime 48 ore, il Quai d'Orsay ribadisce che Tony Blair non divide la Repubblica federale dalla gelosa Parigi. Ma la Francia paventa un «triangolo» che ne sancirebbe il declino. Lo Schroeder francofiio degli ultimi 3 giorni è peraltro una divina sorpresa. Che moltiplichi le promesse sulla priorità da accordare al feeling con Parigi tranquillizza la classe politica. E, in specie, uno Chirac che ormai vede riflessa nell'Europa rosa la sua emarginazione. L'istantanea avance a Schroeder («La aspettiamo prestissimo), apparsa intempestiva se non irriverente per 1'«amico» Helmut Kohl tuttora in carica, nasconde forse più ansia che opportunismo. E tuttavia, precedere sul filo Jospin - al quale il candidato spd aveva promesso «verrò» in fa¬ se elettorale - non deve dispiacergli. Schermaglie da ordinaria coabitazione. L'Eliseo espugna il pranzo, Matignon la cena. Malgrado l'handicap del rendez-vous tardivo, Jospin trascorrerà tuttavia più tempo che il suo Presidente con Gerhard Schroeder. Il quale si dice ritenga un po' «arcaica» la politica ps. Ma si guarderà dal dirglielo. A entrambi preme che, galvanizzato dal successo germanico, l'incontro in programma a Parigi nel weekend tra i socialismi europei partorisca una strategia unanime e vittoriosa per le Europee '99. Sul piano governativo, tra Dominique Strauss-Kahn e Oskar Lafontaine si moltiplicano i contatti sulla riforma del sistema monetario. I francesi considerano il secondo la vera eminenza grigia spd. Ma intervistato dal ginevrino «Le temps», il redattore capo di «Die Zeit» va oltre definendo Schroeder «lo Chirac tedesco». E non è un bell'augurio: il suo cancellierato nascerebbe debole, con Lafontaine a fargli da Jospin. Enrico Benedetto Con Jospin dovrebbe abbozzare un piano europeo per l'impiego ll premier francese Lionel Jospin