la Super Europa aspetta il sì di Schroeder

la Super Europa aspetta il sì di Schroeder Kohl aveva bocciato il piano di Prodi per rilanciare l'economia con 200 mila miliardi di riserve in eccesso la Super Europa aspetta il sì di Schroeder I sindacati plaudono. Perplessi gli analisti finanziari ROMA. Palazzo Chigi conferma l'ipotesi di un «superinvestimento» per infrastrutture ed occupazione in Europa, attingendo alle riserve in eccesso delle banche centrali. A farlo è il sottosegretario Enrico Micheli in una intervista al Giornaleradio Rai. I ministri del Lavoro e dell'Industria si dicono al corrente del progetto e plaudono. Così come fanno i sindacati. Gli unici perplessi sono gli analisti finanziari per i quali l'ipotesi di priva- | j re le banche centrali di risorse i potrebbe essere pericolosa ad Euro non ancora decollato. Questo è il quadro, dopo che «La Stampa» aveva anticipato la proposta di Prodi di destinare a sviluppo e occupazione circa la metà delle riserve delle banche centrali, giudicate ormai sovrabbondanti data l'esistenza della moneta unica. L'ammontare del capitale investibile era stato quantificato in circa 200 mila miliardi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Micheli, intervistato dal Giornaleradio Rai, ha detto che - in effetti - un progetto in questo senso è allo studio da tempo, che Delors stesso propose una iniziativa simile nel marzo del '96 e che Prodi ne parlò al consiglio europeo di Firenze due mesi dopo, ma che non se ne fece nulla a causa delle resistenze del cancelliere Kohl. Ma ora, sembra di capire, il cancellierato è in altre mani e quindi il discorso si può riprendere. Per il ministro del Lavoro Tiziano Treu, intervenuto alla trasmissione «Radio anch'io», il progetto-Prodi «è un'ottima idea. Purtroppo negli ultimi anni anche l'Europa ha fatto politiche restrittive, ora invece c'è la possibilità di riprendere, seppur gradualmente, qualche politica espansiva. Mi auguro che il governo tedesco appoggi questa nostra richiesta». Anche il ministro dell'Industria Bersani ha detto che il progetto-Prodi «è un elemento di riflessione su cui si sta lavorando, ma è una decisione da prendere su scala comunitaria e non può essere la proposta di un solo Paese». Trattandosi di una istanza capace di produrre molta occupazione, il sindacato la giudica positivamente: «L'impostazione è giusta - ha detto Sergio D'Antoni abbiamo infatti bisogno di politiche coraggiose per il lavoro e lo sviluppo». «Il cuore del libro bianco di Delors - ha aggiunto Sergio Cofferati - per dare dare all'Europa capacità di competere nel mercato globale, ha oggi le condizioni politiche e finanziarie per essere alimentato attraverso le riserve in eccesso delle banche centrali». Le perplessità, dicevamo, giungono invece dagli analisti finanziari, e per tre ordini di motivi fondamentali. Il primo: l'avvio dell'euro potrebbe essere accompagnato da instabilità e allora le riserve potrebbero rivelarsi indispensabili. «I governi - ha detto Ellen Van Der Gulik, analista per l'area euro della JP Morgan - farebbero meglio a tenere per sé queste eccedenze e magari utilizzarle per coprire i propri debiti in bilancio». Secondo l'analista l'avvio dell'euro potrebbe essere accompagnato da instabilità valutaria «e in questo caso le riserve potrebbero rivelarsi utili per sostenere la valuta». Il secondo: sarebbe meglio che quelle risorse si utilizzassero per abbattere il de¬ bito pubblico. «In particolare per l'Italia ha detto Riccardo Barbieri economista "senior" della Morgan Stanley - sarebbe più saggio utilizzare parte delle risorse per ridurre il debito pubblico ricorrendo invece al bilancio per finanziare investimenti pubblici. Questo porterebbe anche a un maggior rigore nella gestione della spesa e delle pensioni». Il terzo: la proposta è intempestiva dal momento che l'euro non è ancora attivo. «Non è una brutta proposta - ha detto dalla Deutsche Bank di Francoforte l'economista Ulrich Beckmann - ho però l'impressione che il "timing" non sia quello giusto, rischia di mettere in serio pericolo la stabilità dell'euro per il contraccolpo sui mercati finanziari della vendita di titoli di Stato e di valute». Secondo alcuni questo progetto-Prodi potrebbe avere una forte valenza politica nei marosi in cui si dibatte il governo, infatti potrebbe configurarsi come la tanto auspicata «svolta» chiesta da Rifondazione in materia di occupazione. Fonti di Palazzo Chigi hanno però subito smentito: il piano non è pensato per avere risvolti di politica interna ma si misura su scala europea, internazionale. [r. mas.] ★ ** * ★ * ★ * * Qui sopra il presidente del Consiglio Romano Prodi

Luoghi citati: Europa, Firenze, Francoforte, Italia, Roma