E da Berlino arrivano i primi segnali positivi

E da Berlino arrivano i primi segnali positivi E da Berlino arrivano i primi segnali positivi LE STRATEGIE DI LAFONTAINE FRANCOFORTE DAL NOSTRO INVIATO L'ipotesi di un conflitto tra Governi e Banche centrali non sembra spaventare il futuro ministro delle Finanze tedesco Oskar Lafontaine che, appena nominato, ha attaccato frontalmente la Bundesbank, sollecitandola ad abbassare i tassi d'interesse. Allo stesso modo, osserva un consigliere economico di Lafontaine, non è prevedibile che il successore di Theo Waigel possa essere frenato da remore rigoriste nel prendere in considerazione la proposta del presidente del Consiglio, Romano Prodi, di utilizzo delle riserve in eccesso del Sistema europeo di banche centrali. «Sono sicuro - spiega l'economista vicino al presidente dell'Spd - che Lafontaine considererà la proposta molto attentamente, una volta che ne saranno resi noti formalmente i dettagli». Per farlo dovrà attendere relativamente poco, vista l'intensa scaletta di incontri internazionali e contatti informali tra il cancelliere designato, Gerhard Schroeder, e i Capi di governo dei Paesi dell'Unione europea. L'offerta di Prodi, d'altronde, sembra ritagliata sulle ambizioni di Lafontaine di dar vita a uno stretto coordinamento politico all'interno di Eurolandia, con l'obiettivo di rilanciare investimenti infrastrutturali e occupazione. Come già anticipato su queste colonne, Lafontaine ha già in men- te la presentazione, in accordo con il premier francese, Lionel Jospin, e con il ministro delle Finanze di Parigi, Dominique Strauss-Kahn, di un documento congiunto dei due governi al vertice informale dell'Ecofin in Austria il 24-25 ottobre prossimi. Nel documento, oltre ai noti impegni in materia di occupazione, i due governi intenderebbero proporre forme di controllo dei mercati finanziari a cui lo stesso Lafontaine ha fatto riferimento solo poche ore dopo la vittoria elettorale dell'Spd. Lo stesso Schroeder, d'altronde, 24 ore dopo aver sconfitto Helmut Kohl, ha sostenuto un'antica idea di Lafontaine a proposito della fissazione di «bande d'oscillazione» per le valu¬ te mondiali, in modo da tenere sotto controllo le fluttuazioni di yen, dollaro ed Euro. Sull'interventismo monetario del nuovo governo tedesco sono possibili ben pochi dubbi ancor prima che l'esecutivo venga formalmente costituito. Già nel luglio scorso si erano moltiplicate le voci di «tentativo di occupazione» della Bundesbank da parte dell'Spd. Tra i candidati più accreditati a sostituire il presidente Hans Tietmeyer, che tra un anno raggiungerà i limiti d'età, si fanno i nomi cu Ernst Welteke, banchiere centrale dell'Assia iscritto all'Spd, del primo ministro socialista di Amburgo, Heide Simonis, e anche di Heiner Flassbeck il noto economista del Diw, l'istituto di ricerca economica di Berlino, consigliere personale di Lafontaine e uno dei più spietati e ostinati critici della Banca centrale tedesca. Proprio Flassbeck ha pubblicato nelle scorse settimane un'analisi intransigente sul comportamento della Bundesbank in queste settimane di crisi finanziaria mondiale, sottolieando il ritardo con cui la banca guidata da Tietmeyer starebbe procedendo al ribasso dei tassi d'interesse. Toni identici sono stati usati a più riprese da Lafontaine. In un documento del gruppo di lavoro dei socialisti francesi e tedeschi, inoltre, viene esplicitamente chiesto alla Banca centrale europea (Bce) di condurre una politica di incoraggiamento degli investimenti «tale da favorire una crescita delle economie di almeno il 3%». In base allo Statuto della Bce, iscritto nel Trattato di Maastricht, l'unico obiettivo della Banca è la stabilità dei prezzi e non vi è cenno del «sostegno all'economia» che compare nella legge costitutiva della Bundesbank. Ovviamente caute sono state ieri le reazioni a Francoforte, dove si attende di conoscere l'iniziativa di Prodi una volta formalizzata. La questione della disponibilità delle riserve della Bce è in parte regolata dallo Statuto, ma le linee direttive sulla destinazione delle riserve e sulla composizione del loro impiego verranno definite solo a fine anno, benché alcuni accenni siano stati già offerti dal presidente della Bce, Wim Duisenberg. Ciò però non riguarderebbe quelle che il governo italiano considera «riserve in eccesso». Sulla differenziazione tuttavia i banchieri centrali ritengono di essere i soli competenti a deciderne natura e destino. Il rischio di un conflitto tra banche e governi sembra quindi poco remoto. Carlo Bastasin delente ì counici nanriva- | j orse i ad che to la are a mesi dp,se e fec ull a causa delle resistenze del cancelliere Kohl. Ma ora, sembra di capire, il cancellierato è in altre mani e quindi il discorso si può riprendere. Per il ministro del Lavoro Tiziano Treu, intervenuto alla trasmissione «Radio anch'io», il progetto-Prodi «è un'ottima idea. Purtroppo negli ultimi anni anche l'Europa ha fatto politiche restrittive, ora invece c'è la possibilità di riprendere, seppur gradualmente, qualche politica espansiva. Mi auguro che il governo tedesco appoggi questa nostra richiesta». Anche il ministro dell'Industria Bersani ha detto che il progetto-Prodi «è un elemento di riflessione su cui si sta lavorando, ma è una decisione da prendere su scala comunitaria e non può essere la proposta di un solo Paese». oon ro co na nessi «l cuore del liaggiunto Sergio all'Europa capamercato globale,litiche e finanziaattraverso le riseche centrali». Le perplessitàvece dagli analisdini di motivi fonIl primo: l'avvsere accompagnale riserve potrebsabili. «I governiGulik, analista Morgan - farebbqueste eccedenzcoprire i propri ddo l'analista l'avsere accompagnria «e in questo crivelarsi utili peIl secondo: sarisorse si utilizzaE dai pr Qui sopra il futuro ministro delle Finanze tedesco Oskar Lafontaine A sinistra il cancelliere tedesco designato Schroeder

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