Comi! sfiducia Fausti, Lucchini presidente

Comi! sfiducia Fausti, Lucchini presidente Ribaltone al vertice dell'istituto. Ora la Deutsche Bank vuole un posto in consiglio Comi! sfiducia Fausti, Lucchini presidente Agnelli: prima il polo con Imi-San Paolo, poi altri MILANO. Il giorno della resa dei conti in Comit vede il consiglio di amministrazione sfiduciare all'unanimità il presidente Luigi Fausti, nominare al suo posto Luigi Lucchini, e terminare con un mandato esplorativo su «possibili aggregazioni» allo stesso Lucchini e ai due amministratori delegati, Alberto Abelli e Pier Francesco Saviotti. Contemporaneamente a Roma, il presidente del consiglio Romano Prodi presiede una riunione dedicata all'esame dei «più recenti sviluppi e delle prospettive di crescita del sistema bancario italiano» alla quale sono presenti il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio e i principali esponenti del governo. A Torino si riunisce il comitato esecutivo di San Paolo-Imi, dal quale uscirà la conferma di voler essere «un polo aperto a ulteriori processi di aggregazione». E all'ingresso di Palazzo Madama, dove parlerà il re Juan Carlos di Spagna, alla domanda: Comit potrebbe andar bene come sposa di San Paolo-Imi? Gianni Agnelli risponde: «Certo che potrebbe andar bene come sposa. E non è detto che poi, successivamente, non si faccia un'aggregazione anche con altre banche». Insomma, se Mediobanca ha avuto la sua vittoria nel destituire il presidente della Comit Luigi Fausti sostituendolo con Luigi Lucchini, resta tutta da verificare l'idea che questa mossa avvicini di più l'istituto di piazza Scala alla Banca di Roma. Non solo: alcuni azionisti Comit sembrano decisi ad andare quantomeno a vedere le carte sull'ipotesi alternativa (e del resto sostenuta dall'ex presidente Fausti), quella di una aggregazione con il polo San Paolo-Imi. E questa è un'ipotesi forte, che ha l'assenso di uno degli importanti azionisti del gruppo torinese (e azionista di Mediobanca): la famiglia Agnelli, con la Deutsche Bank che pare a sua volta decisa a proseguire nei piani. Arrivando ieri alla riunione del cda, che tra l'altro doveva esaminare i conti della semestrale, i consiglieri Comit hanno infatti trovato sul tavolo una lettera nella quale Deutsche chiedeva di avere per sè il posto in consiglio, nel caso uno dei componenti presentasse le dimissioni. Una mossa apparentemente ingenua, visto che l'avvicendamento tra Giuseppe Lucchini e suo padre Luigi era già deciso e in parte noto, ma forse non così scoperta, poiché suona come conferma che i tedeschi non hanno alcuna intenzione di mollare la presa su piazza Scala. Nella quale hanno investito, ufficialmente, 700 miliardi. Ma anche Fausti, prima di lasciare «sfiduciato» la riunione (alla quale parte degli sfiduciami speravano non si facesse vedere) ha messo a segno due stoccate non di poco conto, iscritte regolarmente a verbale. La prima riguarda una lettera inviatagli dal presidente di San Paolo-Imi Luigi Arcuti, che si dichiara «interessato» a discutere la proposta di Morgan Stanley su un'ipotesi di integrazione con Comit, la seconda ricostruisce la vicenda Bancaroma, un progetto pensato e studiato «non dagli organi interni» di Comit ma da persone estranee. E' poi toccato al vicepresidente Gianfranco Gutty chiedere il voto sulla destituzione, giustificandola con «incertezze» nella conduzione dell'istituto, «non in linea» con il consiglio. A sorpresa, tutti i presenti, hanno votato la sfiducia (probabilmente anche fidandosi nelle virtù di mediazione di Lucchini). Compreso Michel Francois Poncet che rappresenta Paribas, un signore che è stato tra i più accaniti avversari dei piani di Mediobanca per il matrimonio tra Comit e Bancaroma. Altro segno che la partita è solo rimandata. E non è un caso che, in Mediobanca, riunioni su riunioni si siano protratte fino al tardo pomeriggio. Ormai il piano di Morgan Stanley è a verbale, non può più essere ignorato. Ed è un piano, secondo quanto anticipato dal quotidiano economico II Sole24 Ore, di tutto rispetto, che prevede un gruppo formato da una holding che controlla due banche commerciali (Comit e S5R1dVmspngcdmadgest San Paolo-Imi), un utile netto di 5000 miliardi nel Duemila e un Roe (un punto di equilibrio) al 18/19%, un selezionato nocciolo duro di soci strategici al 4/5%. Vengono previsti risparmi di mille miliardi entro due anni e, sul fronte Bancassurance, opportunità sinergiche con le Generali. A conferma che questo progetto piace al polo torinese, il comitato esecutivo presieduto da Luigi Arcuti ha dato ieri mandato al presidente e agli amministratori delegati di studiare «ulteriori processi di aggregazione» anche «alla luce di eventuali indicazioni di interesse espresse da potenziali partner» da discutere al prossimo consglio di amministrazione fissato per il 13 ottobre. E il presidente della Fondazione San Paolo, Gianni Merlini, intercettato a Torino, ha dichiarato «Faccio i miei auguri a Lucchini». Valeria Sacchi A chiedere la destituzione è stato Gutty Anche Paribas ha votato a favore I giochi sono rinviati alle assemblee Da Torino Arcuti conferma: siamo pronti a nuove aggregazioni. Ma un progetto della Morgan era già arrivato a Milano Da sinistra, il presidente uscente di Comit, Fausti, e il nuovo, Lucchini i Apre la Borsa, parte la : (accio ai titoli Comit (+7j9%) e Banca di ; Roma (+9,15%). S'impenna pure Medio bontà ( + 8,4 7%) mentre calano Imi (-1,82%) | e SanjPaolo (-2,24%). Comincia il comitato esecutivo Comit. Ai consiglieri viene recapitata una lettera della Deutsche Bank: se qualcuno si dimetterò, «gradiremmo» un posto per noi. Termina il comitato esecutivo. Arriva il commento di Marco Tronchetti Provera: «E' positivo l'arrivo di investimenti stranieri». Anche Antonio Maccanico, ex presidente della Mediobanca, giudico «normale» il fenomeno. Sorridente e in gran forma arriva in piazza della Scala Luigi Lucchini, presidente della Compari, li consiglio di amministrazione Comit è iniziato do poco più di un'ora. j Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio arriva a Palazzo Chigi. Inizia un vertice con Romano Prodi, i ministri Ciampi e Visco, il sottosegretario Micheli e Walter Veltroni. Il titolo Comit crolla in Borsa passando da un massimo di 11.485 lire (+9,87%) o un minimo di 9.925 (-5,05%). Il consigliere Diego Della Valle, uscendo dalla sede della Comit conferma la nomina di Luigi Lucchini dopo il voto «unanime» di sfiducia del presidente uscente Luigi Fausti. UNA GIORNATA PARTICOLARE Vincenzo Sozzoni, consigliere di Comit, rivela che è stato affidato ai due Amministratori delegati, Abelli e Saviotti, un mandato esplorativo per verificare «diverse aggregazioni». La danza delle banche ora per ora Gianni Agnelli, a Roma, commenta che «la Comit potrebbe andare bene in sposa a Imi-San Paolo e non è detto che successivamente non si faccia un'aggregazione con altre banche». Anche l'ingresso di Banco di Roma sarebbe «verosimile, auspicabile e gradito». Il gruppo Imi-San Paolo, dice una nota al termine del comitato esecutivo, è «aperto ad ulteriori aggregazioni in grado di consentire creazione di valore per gli azionisti»./! min

Luoghi citati: Milano, Roma, San Paolo, Torino