Mediobanca raddoppia l'utile, cedola più ricca di Francesco Cingano

Mediobanca raddoppia l'utile, cedola più ricca A livello di gruppo il risultato sale a 330 miliardi. Assenti dal consiglio Fausti, Bernheim, Fresco e Cantarella Mediobanca raddoppia l'utile, cedola più ricca Assemblea il 28 ottobre: sarà proposto un dividendo di225 lire per azione MILANO. Un utile di gruppo di 330 miliardi di lire, in aumento rispetto ai 289,8 miliardi del precedente esercizio, e un utile netto della capogruppo di 250,9 miliardi, quasi raddoppiato rispetto all'anno scorso. Questi i risultati del bilancio 1997-'98 di Mediobanca approvati dal consiglio di amministrazione, che ha anche deciso di proporre un dividendo di 225 lire per azione, in aumento rispetto alle 200 lire dell'anno scorso. Il patrimonio dell'istituto, dopo l'approvazione del bilancio e al netto del dividendo proposto, ammonterà a 6435,9 miliardi. Il portafoglio titoli, in base ai conti del 25 settembre, indica una plusvalenza netta di 4143,4 miliardi. L'assemblea è stata convocata, come tradizione, per il 28 ottobre. Alla riunione del consiglio di amministrazione, presieduto da Francesco Cingano che proprio oggi ha compiuto 76 anni, mancava Luigi Fausti. Assenti anche il presidente delle Generali (e vicepresidente di Mediobanca) Antoine Bernheim, il presidente della Fiat Paolo Fresco e l'amministratore delegato della Fiat Paolo Cantarella. Il cda ha dunque proposto il pagamento di una cedola di 225 lire alle 571,4 milioni di azioni in circolazione al 31 agosto, cui si aggiungeranno quelle emesse a fronte dei warrant esercitati a tutto il 25 settembre. Il divi¬ dendo, una volta approvato dall'assemblea, verrà messo in pagamento dal 23 novembre e ammonterà complessivamente a 128,6 miliardi, contro i 95,2 dello scorso anno. All'utile di 250,9 miliardi della capogruppo si è giunti dopo stanziamenti ai fondi rischi per 120,6 miliardi (108,8 miliardi nel '97), accantonamenti straordinari per 134,1 miliardi, ammortamenti anticipati per 2,3 miliardi e imposte sul reddito e sul patrimonio per 342 miliardi (121,2). L'utile ante imposte e pre-accantonamenti è stato di 849,9 miliardi, con un aumento di 479,9 miliardi. L'aumento è dovuto, come spiega una nota della banca d'affari milanese, da un lato alla crescita delle commissioni (165,4 miliardi) e alle riprese di valore ex lege su titoli e partecipazioni che sono passate da un saldo negativo di 14 miliardi ad uno positivo di 426,5 miliardi. Dall'altro ad una riduzione del margine d'interesse e degli utili su cambi (rispettivamente 58,6 miliardi e 12,5 miliardi) e ad un aumento dei costi di struttura e delle perdite nette dalla vendita di titoli d'investimento (rispettivamente 34,7 e 20,2 miliardi). Al 30 giugno i mezzi di provvista ammontano a 30.296,7 miliardi (+7,3%), i finanziamenti e le anticipazioni a 25.603,9 miliardi (+18%) e gli investimenti in titoli e partecipazioni a 4190,8 miliardi (+15,6%), tenuto conto delle riprese di valore. Il 28 ottobre l'assemblea dovrà anche provvedere alla nomina di alcuni consiglieri, o alla riconferma degli attuali: sono in scadenza di mandato Egidio Giuseppe Bruno, del Credit, Cesare Geronzi e Antonio Nottola della Banca di Roma, oltre agli imprenditori azionisti Pietro Marzotto e Giampiero Pesenti. [Ansa Francesco Cingano presidente Mediobanca

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