Oggi la grande resa dei conti

Oggi la grande resa dei conti Oggi la grande resa dei conti Fausti: «Le mie dimissioni? Non rispondo» MILANO. Ore 11 comitato esecutivo, ore 12 patto di sindacato, ore 15 consiglio di amministrazione. La routine e gli obblighi societari che riuniscono in un solo giorno, a un mese dalla assemblea di bilancio che la tradizione fissa per il 28 ottobre, grandi azionisti e amministratori di Mediobanca, anche ieri ha visto sfilare in via Filodrammatici banchieri e imprenditori. Tutto come sempre, tutto come da copione ma in una atmosfera «diversa» La mossa di Deutsche Bank, che la settimana scorsa ha mosso sulla Comit dichiarando di avere una quota rilevante del capitale, non è stata oggetto di discussione nei tre incontri, ma sicuramente è stata costantemente presente nelle menti dei vari partecipanti. L'irruzione dei tedeschi, infatti, rischia di scompigliare (in parte lo ha già fatto) i disegni che, sulla Comit, da tempo i vertici Mediobanca portano avanti per riunire, attraverso la fusione tra Comit e Bancaroma, una fetta del capitale Mediobanca in un solo gruppo fedele e controllato. «La questione Comit non è all'ordine del giorno» ha chiarito il segretario del patto di sindacato Ariberto Mignoli entrando in Mediobanca. «Si è parlato solo di Mediobanca» ha osservato all'uscita del sindacato Giuseppe Stefanel che ha definito ((buoni» i risultati di bilancio dell'istituto ma, sulla sua posizione al consiglio di amministrazione della Comit di oggi, che dovrebbe «sfiduciare» il presidente Luigi Fausti, si è limitato a dire: «Lasciamo stare, vediamo doma- ni». E Fausti? Avvicinalo in serata da un cronista mentre usciva dal suo ufficio in piazza della Scala, alla domanda «dottore, si è dimesso?» ha replicato con una battuta: «Non rispondo, sono fuori servizio». Insomma, se è abitudine dei consiglieri e degli azionisti di via Filodrammatici restare fedeli alla consegna della massima riservatezza, ieri questa riservatezza si è tradotta in mutismo. «Oggi non è il caso di fare dichiarazioni» ha ammesso Francesco Saviotti, uno dei due amministratori delegati della Comit. Silenzio dunque, e qualche as¬ senza significativa. Quattro ieri i grandi assenti all'appuntamento. Due membri del comitato esecutivo e del consiglio: il presidente delle Generali Antoine Bernheim e il presidente della Comit Luigi Fausti; un membro del patto di sindacato: il nuovo presidente della Fiat Paolo Fresco, e il consigliere Paolo Cantarella che di Fiat è amministratore delegato. Tre di loro giustificati: Bernheim aveva anticipato da alcuni giorni che non ci sarebbe stato per impegni improrogabili, Fresco è negli Stati Uniti, Cantarella da tempo aveva in programma impegni a Parigi, dove si inaugura il salone dell'auto ed è presente il gotha mondiale del settore. Per Fausti l'assenza è in certo senso logica, dal momento che, su volere di Mediobanca, egli dovrebbe oggi essere «sfiduciato» dal consiglio di amministrazione della Commerciale, perdendo quindi la carica di presidente. Ma certamente, anche se di sem¬ plice «casualità» si tratta, c'era chi faceva notare l'assenza dell'azionista Fiat. Da giorni, a torto o a ragione, il gruppo torinese in Borsa viene indicato come vicino alla Deutsche (la quale è nel capitale del gruppo automobilistico e fa parte del sindacato) e viene accreditato come favorevole all'ipotesi di una aggregazione tra Comit e Imi-San Paolo. Proprio quel progetto che Fausti vede con favore e che non piace viceversa a via Filodrammatici, più che mai decisa a portare avanti il matrimonio con Bancaroma. Ma per molti che ieri hanno varcato la soglie di via Filodrammatici per le tre riunioni, la giornata non è terminata con la fine degli impegni in Mediobanca, che si sono conclusi poco dopo le cinque del pomeriggio. Quelli fra loro che siedono nel consiglio della banca di piazza Scala si sono infatti spostati pochi metri più in là alla sede delle Generali dove, per le ore 18, era fissato un incontro per concordare una linea comune al consiglio Comit di oggi pomeriggio. Oltre a Gianfranco Gutty, amministratore delegato di Generali e vicepresidente Comit, in piazza Cordusio sono quindi arrivati Vincenzo Sozzani (Pirelli), Gianfranco Cerutti, Giuseppe Stefanel, Diego Della Valle e Giuseppe Lucchini. Ed è arrivato Piergaetano Marchetti, grande esperto di diritto societario. Segno che Mediobanca ha deciso di giocare sino in fondo la carta delle dimissioni del presidente Fausti, e ha voluto assicurarsi il voto favorevole anche dei consiglieri Comit incerti se non contrari. Alche a piazza Cordusio bocche cucitissime. Entrando alle Generali Della Valle ha scherzato: «Vado a stipulare una polizza», uscendo Sozzani ha sussurrato: «E' stata una riunione tra amici. Non c'è nulla da dire». Ultimo a uscire dalla riunone è stato Maurizio romiti, presidente di Hdp. Pronta una mozione di sfiducia al presidente In ballo c'è sempre il nodo Banca di Roma Vortice di riunioni (con qualche assenza) prima in Mediobanca poi alle Generali

Luoghi citati: Cantarella, Milano, Parigi, Stati Uniti