La guerra Comit esplode a Piazza Affari
La guerra Comit esplode a Piazza Affari Il titolo guadagna il 12%. Gli schieramenti si contano. La partita Deutsche è ancora aperta La guerra Comit esplode a Piazza Affari Volano anche Imi-Sanpaolo MILANO. Guerra. Non è più tempo per una battaglia di trincea, o per scaramucce dietro le linee. Dopo il «blitzkrieg» di Deutsche Bank, che ha annunciato a sorpresa l'acquisto dei 4,5% del capitale Comit, sul palcoscenico di Piazza Affari volano botte da orbi. Il titolo della banca di Piazza della Scala ha vissuto ieri in Borsa la giornata più elettrizzante dalla fondazione, nell'ormai lontano 1904. La vecchia dama della finanza ha conosciuto l'ebbrezza della sospensione per eccesso di rialzo, dopo la vertigine degli acquisti a ripetizione. Alla fine della giornata, poi, sulla rete telematica della Borsa sono comparsi dati mozzafiato: rialzo del 12,59% a quota 10.453 lire, dopo scambi per 368 miliardi di lire, ovvero 36 milioni di pezzi (più dei 35,7 di venerdì, altra giornata pazza), oppure, per usare un altro metro di misura, il 16% del totale degli scambi di ieri. Una lira su sei passata in Bora ieri, quindi, ha avuto per oggetto un titolo Comit. Ma certi numeri non rendono giustizia a una realtà ancor più estrema: per eccesso di rialzo, ieri, sono stati rinviati i titoli Imi (chiusura a quota 23.395 con una crescita dell'I 1,11%) e quelli del San Paolo di Torino (+11,88% a 23.016 lire). Bastano questi numeri a confermare l'attenzione, anzi, la passione con cui il mercato segue la prospettiva di un'eventuale «matrimonio» tra la nobile zitella milanese e il polo guidato da Luigi Arcuti. Tanta eccitazione, però, non va a danno nemmeno della Banca di Roma, eterna fidanzata di Comit. Si fa strada l'ipotesi che, comunque vada a finire, un posto nel grande polo per il colosso bancario del Centro-Sud ci sarà comunque. E così, il titolo della banca romana sale e sale ( + 3,94 alla line), nonostante non risulti (dai bene informati) che il progetto elaborato da Morgan Stanley per Comit-San Paolo-Imi spenda molte parole per l'istituto capitolino. Ma, complice l'euforia generale, a ben vedere nessun titolo della grande partita bancaria ci rimette in questo lunedì dorato che sembra essersi messo alle spalle (chissà per quanto) tutte le preoccupazioni della grande finanza mondiale, dai listini russi al Giappone, ai risultati delle elezioni tedesche. Non è ancora ben chiaro, insomma, almeno a giudicare dalle trame della Borsa, chi possa risultare vincitore nella grande partita Comit. Qualcuno, addirittura, ipotizza che alla fine tutti possano risultare vincitori: la Comit, inserita in un vortice di grandi alleanze internazionali; Imi e San Paolo, alla vigilia di un importante, imprevisto salto di qualità; la stessa Mediobanca ( + 0,86%), che potrebbe trovare una soluzione a molti problemi strategici e, soprattutto, le Generali (+4,95%), al centro delle trame italo-tedesche; la stessa Banca di Roma, infine, che dopo 10 scivolone di venerdì, oggi hanno messo un rialzo di poco inferiore al 4%. L'impressione, di fronte a questi numeri, è che i due fronti stiano rafforzando le rispettive posizioni: da una :,arte Deutsche Bank e Paribas (più alleati italiani), forti di un 20% e più del capitale, dall'altro le truppe di Mediobanca, senz'altro più forti nel consiglio di amministrazione. Ma 11 rialzo dei titoli di tutti i contendenti sta soltanto a sottolineare l'incertezza del duello sulla banca milanese. Oggi, con ogni probabilità, gli alleati di Mediobanca riusciranno a togliere a Luigi Fausti, «reo» di non aver esaminato con la dovuta attenzione il progetto di integrazione tra Comit e Banca di Roma, la poltrona di presidente. Lui stesso, ieri, si è limitato a rispondere a chi gli chiedeva notizie sulle sue dimissioni che «non posso rispondere, perché sono fuori servizio...». Ma la partita va assai al di là delle dimissioni di Fausti e dell'arrivo in consiglio di Paolo Savona, eventuale nuovo presidente. Dopo l'ingresso in scena di Deutsche Bank, i giochi sono più aperti che mai. Tra gli scenari più probabili c'è la convocazione di un'assemblea da parte dei nuovi soci, non rappresentati finora nel consiglio. E magari, dopo questo, altri atti di guerra. A tutto vantaggio della Borsa che assapora, soddisfatta, i venti di guerra... Ugo Bertone 11H H H II Arcuti riunisce oggi il consiglio Da Torino potrebbe partire una proposta messa a punto dalla Morgan Stanley I "PANZER" NEL SALOTTO (MAGGIORI AZIONISTI COMIT, DATI IN %) Gianfranco Gutty amministratore Generali e (sotto) Luigi Fausti presidente della Comit
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