Motorini, il ministero «Non ci sono divieti»

Motorini, il ministero «Non ci sono divieti» Stop al retrofìt sulle marmitte Motorini, il ministero «Non ci sono divieti» «I nuovi limiti previsti dalla direttiva non riguardano veicoli circolanti» ROMA. I motociclisti italiani possono tirare un sospiro di sollievo; non dovranno rottamare i loro motorini prima del tempo e non saranno obbligati nemmeno a montare il retrofit. Ieri sono arrivate assicurazioni per i circa 9 milioni di centauri italiani che temevano di rimanere «appiedati» a causa delle disposizioni anti-inquinamento contenute nel nuovo decreto benzene che dovrebbe essere firmato tra breve. Il ministero dell'Ambiente, in una nota, smentisce infatti le notizie riportate ieri mattina da alcuni quotidiani, riguardanti il divieto di circolazione che sarebbe previsto dal decreto per i motorini non in regola con la direttiva europea 97/24 (praticamente tutti), che verrà recepita nel giugno del '99. «Questa direttiva infatti - precisa il ministero - prevede dei nuovi limiti di emissione più rigorosi esclusivamente per i motorini messi in vendita dopo il giugno '99, ma non prevede nessun obbligo per il parco motorini già circolanti». Nel provvedimento inoltre, prosegue la nota, «non sono previste misure per l'introduzione del retrofit sulle marmitte dei motorini». Ciò non toglie comunque, spiegano al ministero, che un sindaco può autonomamente decidere di vietare la circolazione ai motorini nella propria città, in caso di sforamento dei livelli di benzene. La Federazione Motociclistica Italiana si dice «estremamente soddisfatta» della precisazione del ministro dell'Ambiente che «prende atto dei diritti acquisiti dai tantissimi possessori di ciclomotori che temevano l'eventualità di blocchi della circolazione con l'entrata in vigore del decreto sul mo¬ nitoraggio benzene». La Fmi lo considera «un segnale importante» da parte del mmistro dell'Ambiente Edo Ronchi e lo invita a «trovare una soluzione» per evitare il ritiro dal commercio della benzina con piombo che metterebbe «fuori gioco» circa 4,5 milioni di veicoli a due ruote. «Il retrofit di per sé aveva già funzionato poco sulle auto - dice Daniela Monteforte, assessore alle "due ruote" per il Comune di Roma - figuriamoci sui ciclomotori. La salute pubblica deve essere al centro delle nostre attenzioni, certo vanno considerati i tempi prima dell'entrata in vigore della nonnativa». L'Italia dei paradossi però è sempre in agguato: moto e scooter catalitici nel nostro Paese, infatti, non vengono omologati come tali dalla Motorizzazione Civile. La Bmw K 1200 RS per esempio ha la marmitta catalitica di serie perché viene costruita così per tutti i mercati mondiali, ma sul libretto di immatricolazione in Italia questo non risulta. Stessa cosa per lo scooter Honda Phanteon; è catalizzato ma non c'è alcuna annotazione sul libretto. Alla Piaggio sottolineano che molti motorini di quelli già in circolazione nel nostro Paese rispettano la nuova normativa cosiddetta Euro 1, soprattutto quelli con motore a 4 tempi. E il best seller europeo fra i 125 ce è proprio la Vespa ET4 125. La casa di Pontedera sottolinea l'impegno rivolto alla produzione di motori che consumano, ma soprattutto, inquinano meno. Piaggio è fornitrice di motori per altre case motociclistiche come Moto Guzzi, Italjet e Aprilia. [r. cri.) Le nuove disposizioni per il rispetto dell'ambiente non interesseranno i motorini in circolazione

Persone citate: Daniela Monteforte, Edo Ronchi

Luoghi citati: Aprilia, Comune Di Roma, Italia, Pontedera, Roma