Il Quirinale diventa madrileno di Ni. Ino.
Il Quirinale diventa madrileno Il Quirinale diventa madrileno | / reali nell'appartamento imperiale Incontri decisi dallo staff spagnolo ROMA. Il primo a l'are le spese del rigido protocollo reale è stato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Willian Cohen, costretto a un veloce commiato dal collega Beniamino Andreatta per partire da Ciampino spaccando il secondo senza incrociare l'arrivo di Juan Carlos e Solia. Poco dopo la bandiera spagnola veniva issata sul tonino del Quirinale assieme al tricolore ed al drappo blu dell'Europa, prima di una sene di novità istituzionali che distinguono la visita dei reali. La più vistosa è proprio la trasformazione per tre giorni e duo notti del colle più alto di Roma nella residenza ufficiale dei reali di Spagna. Ospiti degli appartamenti imperiali, inaugurati I dai Savoia nel 1888 in occasione ! della visita di Guglielmo li di j Germania, re Juan Carlos e la i regina Sofia possono muoversi i al Quirinale come se (ossero a i casa loro, la assai più modesta Zarzuela madrilena. Non a caso ieri è stato il protocollo dell'ani- : basciata spagnola ad organizzare, sin nei minimi dettagli, l'in- | contro fra il sovrano e gli imprenditori italiani nella Sala de- I gli Specchi. Senza precedenti oggi sarà anche l'intervento di Juan Carlos in lingua italiana davanti ai : due rami del Parlamento repubblicano. Ma l'organizzazione dell'evento non è stata priva di j imprevisti. Le prime istruzioni inviate dalla Casa Reale all'ani basciatore a Roma, Juan Prat, facevano riferimento ad un intervento solenne davanti alle I Camere riunite in seduta con- j | giunta. Il protocollo italiano, dopo una serie di verifichi' ai più alti livelli, ha dovuto pero respingere l'idea, con mille cautele formali, perché le sedute congiunte del Parlamento sono possibili solo in tre specifici casi previsti dalla Costituzione repubblicana. E iniziata cosi una delicata mediazione dell'ambasciatore Prat con Palazzo Madama e Montecitorio per stilare un programma che salvaguardasse la parità assoluta fra le due Camere, dirette tv incluse. Il risultato è un'agenda di tempi strettissima con un protocollo destinato l'orse a diventare un precedente nel suo equilibrismo fra i due rami del Parlamento: re Juan Carlos prima parlerà al Senato (discorso di 5 cartelle) rispondendo al saluto iniziale del presidente Nicola Mancino e a circa un'ora di distanza interverrà davanti alla Camera (discorso in otto cartelle) dopo il benvenuto del presidente Luciano Violante. «In questa maniera viene data la precedenza al Senato, presieduto dalla seconda carica dello Stato, mentre il discorso politico viene fatto alla Camera», dice l'ambasciatore Prat illustrando il compromesso raggiunto non senza difficoltà. Dalla delegazione spagnola traspare comunque che la maggiore soddisfazione in termini di protocollo è venuta dalla decisione di Violante di far intervenire il re spagnolo durante la seduta, dopo la rituale consultazione con i capigiuppu [ni. ino.]
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