Liga veneta La guerra dei congressi

Liga veneta La guerra dei congressi Il 4 e 11 ottobre Liga veneta La guerra dei congressi VENEZIA. «Tutto è ancora da decidere», frena Fabrizio Comencini, il leader dei veneti che si sono ribellati a Umberto Bossi. Ma gli obiettivi della Liga sono segnati: congresso «nazionale», autogoverno e liste autonome per le prossime amministrative. «Non abbiamo fatto alcun golpe, e quindi non eravamo attrezzati, non avevamo nulla di pronto spiega Comencini -. Al momento non abbiamo fissato alcuna data, né come e dove convocare il congresso. Tanto meno abbiamo stabilito di farlo in concomitanza con quello federale. Comunque, non è una questione determinante per noi...». Nella serata di ieri, tuttavia, l'ex segretario provinciale di Padova Michele Munaretto, passato con i comenciniani, annunciava «al 99 per cento» la data del 4 ottobre per il congresso dei ribelli. Quanto alle amministrative di novembre, «decideranno gli amici di Treviso e Vicenza se fare o meno liste elettorali - spiega Comencini -. Sulle possibili intese, io non immagino accordi con altri partiti, a cui personalmente sono contrario. Ma questo non dipende da me, ma da chi governerà la Liga». Intanto i due schieramenti contano le forze: i «ribelli» possono già contare su quattro parlamentari: Donato Manfroi di Belluno, Antonio Serena di Treviso, Stefano Signorini di Verona e Franca Gambato di Venezia. Per quanto riguarda le province con Comencini sarebbero Padova, Venezia, Treviso e Belluno, mentre Vicenza e Verona sarebbero sul fronte bossiano. Ieri, intanto, si è dimesso dal partito di Bossi il primo dei snidaci che il Carroccio aveva eletto nel Veneto: Silvano Polo, primo cittadino di San Bonifacio (Verona), ha comunicato al commissario Stefano Stefani la sua decisione di abbandonare il movimento «senza alcun rimpianto». E si preannunciano liti anche sul nome e il simbolo del partito nato dalla scissione. Il consigliere regionale Ettore Beggiato spiega di aver trovato nel suo archivio «una sentenza del pretore di Padova dell'82, ai tempi della guerra in corso nella Liga Nord tra Marin e Rocchetta in cui si sentenzia che il termine veneto "liga", traslato dall'italiano lega, equivale a quella di partito e quindi non è di proprietà di nessuno, ma di tutti». Le prossime mosse: Bossi, dopo l'adunata di Verona tornerà molto probabilmente sabato prossimo a Belluno e oggi il commissario Stefani terrà ima conferenza stampa per annunciare la data del congresso «ufficiale» della Liga Veneta: 10 e 11 ottobre. Slitterebbe invece al 24 e al 25 ottobre, il congresso federale di Brescia. Proprio l'idea di anteporre il congresso federale a quelli provinciali e regionali era stata una delle cause dei dissidi sorti tra Lega e Liga. ((Arriva fuori tempo massimo commenta Comencini - Noi, adesso, non abbiamo più niente a che fare con loro. Noi andiamo avanti con la nostra sovranità e faremo il nostro congresso: del loro non ci importa niente». [r. i.] Comencini Comencini