«Incomincia l'instabilità»

«Incomincia l'instabilità» «Incomincia l'instabilità» / rischi dei socialdemocratici al potere LO STORICO STUERMER PBONN ROFESSOR Michael Stuermer, lei è fra gli storici tedeschi più autorevoli. Come si annuncia l'era Schroeder? «Se sarà un'era lo vedremo. Per ora Schroeder deve pensare a una coalizione rosso-verde perché non c'è altra strada. Ma la politica alla quale pensa Schroeder è diffìcilmente attuabile con un partito imprevedibile e poco disciplinato come i Verdi, una singolare mescolanza ecologistaradicalsocialisla. Mi sembra un compito difficilissimo affrontare con loro i problemi strutturali più importanti, e francamente non riesco a immaginarmi un'esistenza prolungata di una coalizione del genere. Due anni al massimo: quattro trascorrerebbero sotto il segno di inimmaginabili conflitti». Crede che Schroeder potrebbe incontrare forti difficoltà anche nel suo stesso partito? «Certamente. Gli concederanno un periodo di 100 giorni in cui il partito collaborerà nel prendere decisioni dolorose. Se non ne approfitterà per imporsi e rafforzarsi, si ricreerà la situazione che fu fatale a Helmut Schmidt». L'Europa era abituata a Kohl, molti lamentano di non riuscire a decifrare Schroeder. Come sarà la sua Germania? Quanto cambierà, con lui, la prima potenza economica d'Europa? «Non dimentichiamoci che anche Kohl era molto più debole all'inizio che alla fine del suo mandato. Ma finora il fascino di Schroeder derivava dalla sua capacità di presentarsi, di vendersi. Non potrà continure, non potrà più parlare come un demagogo in campagna elettorale. Un Canceldeve prendere decisioni: il fascino che ha portato Schroeder al potere si dissolverà in fretta, e sarà il momento di dimostrare di che stoffa è fatto. Non è chiaro . : ìa quali siano i suoi contenuti. Schroeder finora era come latto di una sostanza molle, ante se lo si voleva indicare come un uomo forte; uno su cui ognuno poteva proietttare i proprio desideri. Quel momento é passato, adesso deve decidere che canzone cantare». Ma ò stato lui a vincere o Kohl a perdere? «Sono vere tutte e due le cose, e in modo piuttosto equilibrato. E' stata una sconfitta per Kohl, certo: con Schaeuble candidato forse la sconfitta non sarebbe stata cosi bruciante per la Cdu: "Grazie Helmut, ma adesso basta" è stato lo slogan più efficace della campagna Spd. Ma il risultato è anche una proiezione delle speranze che la gente ripone in Schroeder: la gente spera in lui ma senza sapere bene che cosa e come. Schroeder promette "giustizia sociale" e certo tutti vogliono la giustizia sociale, ma il problema è come realizzarla». Perché Kohl ha fatto l'errore di non spartire il suo mandato con Schaeuble? «Rientra nella sua personalità, riguarda la sua convinzione di avere una missione, di dover portare l'Europa ad una condizione di stabilità e di saldezza. Ma c'è di mezzo anche una domanda: che cosa può venire dopo sedici anni di cancellierato? La sua idea era: quattro anni di cancellierato. La fine di una visione, dunque». Che cosa resterà dell'era Kohl, al di là della riunificazione e dell'Europa? «Guidare il Paese evitando svolte drammatiche a destra o a sinistra è stata di per sé già una grande prestazione. Disinnescare il problema tedesco e fame addirittura un fattore costruttivo per l'Europa è stata una seconda grande prestazione. Nella prima fase dell'era Kohl il legame nazionale era traballante: aver governato con decisione e con una visione chiara è un ulteriore merito. Certo, nell'era Kohl la Cdu e passata dal 45 al 35%: ma nel frattempo sono arrivati nuovi elettori, è arrivata una nuova parte di Paese. La Cdu ha l'opportunità, all'opposizione, di rinnovarsi a livello programmatico e di portare al vertice una nuova generazione di quarantenni. La questione deci¬ siva è che noi ora stiamo entrando nella fase di prova dell'Euro con un governo di sinistra. Avrà le energie per gestire con stabilità questo passaggio? Per garantire la stabilità dell'Euro bisognerà rinunciare a molte manie programmatiche. Perché l'Euro delimita il potere del governo: finché questo governo giocherà con le regole dell'Euro le cose andranno, se le regole salteranno il gioco diventerà pericoloso. L'Euro è una garanzia per tutti i successori eh Kohl, una garanzia contro qualsiasi avventura». Cosa resta dell'etica politica di Kohl? «Considero Kohl per tre quarti un pragmatista del potere, per un quarto un uomo politico con una forte etica politica. Lui l'ha sempre descritta come un concetto del centro, ma al suo interno c'e- ra di più, c'era il tentativo di avere un consenso di massa e di realizzarlo passando attraverso i conflitti. C'è riuscito: poteva essere anche molto duro e ingiusto, ina ha guidato il Paese con un consenso molto importante per noi tedeschi». Molti chiamano il futuro cancelliere Tony Schroeder. E' d'accordo? «Mi auguro che Schroeder diventi davvero il Blair tedesco, ma per riuscirci deve vincere lo scontro con Lafontaine. Gli sarà molto diffìcile, sarebbe stato più facile in una grande coalizione che avrebbe potuto controbilanciare U potere di Lafontaine. E' questo il grande interrogativo che pesa sulla nascita di un'era Schroeder». Come sarà l'Europa di Schroeder, mentre la lea- dership americana vacilla? Si rafforzerà l'asse con Parigi? «L'Europa deve imparare a parlare con un'unica voce nel campo della sicurezza. L'Europa minorenne davanti alla mamma americana deve definire i suoi interessi. Questo asse con Parigi viene spesso sopravvalutato: è un asse di stabilizzazione, ma i due partner da un po' di tempo non sanno più come muoverlo, è senza una guida e non si muove da solo. Dal punto di vista della politica della sicurezza non ha rilevanza. Kohl l'ha gestito debolmente, ed è rimasto debole. Se Schroeder riesca a colmare le lacune che Kohl non era riuscito a colmare, è troppo presto per dirlo». Emanuele Novazio «Una coalizione con un partito indisciplinato come i Verdi sarà tumultuosa» «Il grande merito di Kohl è aver disinnescato il problema tedesco rafforzando l'Europa» p Sopra, Blair John Prescott e Gordon Brown A sinistra una manifestazione di verdi, a destra, un quartiere di Berlino Est