«Jospin guardi all'Ulivo»

«Jospin guardi all'Ulivo» «Jospin guardi all'Ulivo» Le Monde: Schroeder fa paura? Allora avviciniamoci a Roma PARIGI. Se i dirigenti francesi temono l'arrivo di Schroeder, che prendano iniziative suscettibili di coinvolgere altri Paesi europei, in particolare l'Italia. Questo il consiglio espresso ieri dal direttore di Le Monde, Jean-Marie Colombiani, nel suo editoriale in prima pagina. «Prima di tutto - scrive Colombani - rendiamo ad Helmut Kohl ciò che gli spetta: egli ha fatto la Germania, senza disfare l'Europa... Saremo dunque sempre un po' nostalgici di questo cancelliere che entra fra i grandi del nostro tempo». Sulla nuova Germania, Colombani nota che «la Francia già si preoccupa. Il timore riguarda una Germania che volta le spalle al progetto franco-tedesco per l'Europa, materializzato dall'Euro, per cedere il posto a una costellazione libero-scambista basata su una triplice alleanza Washington-Londra-Berlino. Questo timore non è assurdo. Ma non tiene conto delle pesanti tendenze del capitalismo Usa che vedono negli ex alleati della guerra fredda i principali rivali sui mercati mondiali». «I tedeschi - continua Le Monde - sono dunque i primi nel mirino e avranno bisogno di un'Europa solida, e di un buon Euro, per fare fronte alla sfida Usa». La verità è che, in un'Europa privata di Kohl, dunque del suo leader naturale, i dirigenti europei sono con le spalle al muro: o l'Europa continuerà a farsi, oppure si disfa... E se i dirigenti francesi temono l'arrivo di Schroeder, che prendano iniziative suscettibili di coinvolgere gli altri, quelli che, in Italia o altrove, non sono stati conquistati dall'eurorealismo caro a Chirac e Jospin». L'elezione di Schroeder, secondo Colombani, «è una chance da cogliere: poiché l'Europa conosce oggi una configurazione senza precedenti. La sinistra la governa, riflesso di un'aspirazione che, eccettuata la Spagna e l'Irlanda, deve condurre ad un compromesso sociale con l'economia di mercato. E' una chance che Blair, Jospin, Prodi e Schroeder devono afferrare senza indugi». [Ansa]