Le chimere ecologiste incubo dei vincitori Spd

Le chimere ecologiste incubo dei vincitori Spd Le chimere ecologiste incubo dei vincitori Spd BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Joschka Fischer rassicura, garantisce che non ci saranno problemi, che il suo partito è diventato «ideoneo a governare». Assediato dai giornalisti che gli chiedono se è vero che fra pochi mesi sarà lui a rappresentare la Germania nella presidenza di turno dell'Unione europea, come vice Cancelliere e ministro degli Esteri, l'ex ribelle Fischer si schermisce e insiste: «Se faremo un governo rosso-verde non ci saranno problemi, uè in politica estera nò in altri settori». Ma a ben guardare le difficoltà ci sono, a cominciare proprio da temi cruciali di politica estera. 11 programma elettorale del partito ecologista, frutto di un travagliato compromesso fra l'a- la realista (alla quale appartiene Fischer) e quella «fondamentalista» che reclamava addirittura l'uscita dalla Nato, prevede per esempio drastiche riduzioni di uomini e mezzi della «Bundeswehr», e il rifiuto di qualsiasi missione all'estero dei soldati tedeschi. Comprese quelle di pace con gli alleati in Bosnia. Schroeder, al contrario, insiste nella «continuità negli impegni internazionali». Anche la politica nei confronti degli stranieri divide i due partiti: i Verdi rifiutano le proposte per una riforma in senso restrittivo dell'ordine pubblico prevista dai socialdemocratici, che pur garantendo la doppia cittadinanza e una migliore «politica di assimilazione», vogliono intensificare la lotta alla criminalità straniera e prevedono rapide espulsioni in caso di condanna. Un altro capitolo sul quale sorgeranno certo problemi, al tavolo delle trattative con l'Spd, riguarda la politica fiscale. Mentre il futuro Cancelliere promette incentivi alle imprese, i Verdi vogliono dare la precedenza a una «giustizia fiscale più radicale». Uno dei capitoli più controversi del programma del partito ecologista - collegato del resto al capitolo fiscale - riguarda però l'auto: la scorsa primavera, l'ala radicale dei Verdi impose a Fischer, al congresso di Magdeburgo, la clausola della «benzina a cinque marchi» (oggi un litro di super costa intorno a 1 marco e mezzo), sia pure attraverso aumenti scaglionati. Il maggior prezzo, argomentano gli ecoradicali, consentirebbe di limitare assieme ai consumi l'inquinamento ambientale; e il maggior gettito fiscale consentirebbe di alleggerire i costi aggiuntivi del lavoro. Questa «tassa ecologica», argomentano i Verdi, servirebbe dunque al rilancio del mercato del lavoro. Gli ecologisti tedeschi - che, anche se soltanto a titolo perso¬ nale sono arrivati a chiedere l'abolizione della Formula 1 e l'introduzione di una tassa sui voli turistici - vogliono inoltre l'introduzione di forti limiti di velocità. Gerhard Schroeder, membro del consiglio di sorveglianza della Volkswagen nella sua funzione di presidente del Land Bassa Sassonia, ha definito «stupidaggini enormi» queste proposte, che «danneggerebbero soltanto i meno abbienti». L'esperienza di governo regionale fra Spd e Verdi ha confermato che ci sono forti difficoltà, quando si tratta di conciliare investimenti produttivi e richieste ambientali. E' accaduto nel Nord Reno Westfalia, a proposito dell'ampliamento di due aeroporti, è accaduto nello Schleswig-Holstein, dove gli ecologisti hanno bloccato il progetto di un'autostrada considerata dall'Spd vitale per lo sviluppo della regione. Potrebbe accadere di nuovo a livello nazionale: Schroeder vuole collegare Berli¬ no ad Amburgo con il treno superveloce a monorotaia, il «Transrapid». Vuole ampliare la rete dell'alta velocità per adeguarla a quella francese, vuole costruire nuovi aeroporti di grande capacità e allargare un buon numero di autostrade. I Verdi respingono tutte queste proposte. Resta da vedere se Spd e «Gruenen» riusciranno a trovare un punto d'intesa generale. Su temi di politica estera, sui grandi investimenti e sull'auto, Schroe¬ der non farà certo concessioni. Toccherà a Fischer fare accettare all'ala radicale del partito eventuali compromessi: «Il mio obiettivo è stato, per anni, trasformare un movimento di protesta ecologista in un partito ideoneo a guidare il Paese. Ci siamo riusciti», ripete il leader dei Gruenen arrivati davvero alla soglia del governo. Se il suo progetto andasse in fumo, i Verdi rischierebbero la definitiva spaccatura, [e. n.) Nel programma dell'ala integralista la benzina a cinquemila lire al litro e l'abolizione della Formula Uno

Luoghi citati: Amburgo, Germania, Magdeburgo, Sassonia