Verso una Germania rosso-verde

Verso una Germania rosso-verde Vantaggio di 21 seggi. Fischer chiede gli Esteri e altri quattro ministeri. Verso una Germania rosso-verde Schroeder avvia le trattative con i Gruenen DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Fatti i conti, sommati ai 285 I seggi subito assegnati i 13 seggi i supplementari garantiti all'Spci | da un meccanismo elettorale per metà proporzionale e conteggiati soltanto nella notte di lunedì, Gerhard Schroeder mette la sordina alle ipotesi di una Grande Coalizione con la Cdu e avvia consultazioni formali con i Verdi - 6,7 per cento e 47 seggi - in vista di una coalizione che assegnerebbe all'ex «contestatore antimperialista» Joschka Fischer la carica di vice Cancelliere. E' stato lo stesso Schroeder ad annunciarlo, ieri, dopo un incontro con i vertici del suo partito e i primi contatti informali con la leadership ecologista: «Ventini mandati (il vantaggio sull'opposizione Cdu, Csu e liberali, ndr) mettono a disposizione una maggioranza solida», ha detto respingendo le perplessità che di fronte all'ipotesi di un governo «rosso-verde» esibiscono soprattutto i settori industriali ma anche due terzi di normali cittadini, secondo sondaggi per la verità sotto accusa dopo i clamorosi scivoloni di domenica. I colloqui per la formazione del governo s'inizierano venerdì. Ma - ha annunciato Schroeder, che secondo voci rimbalzate da Parigi e non confermate a Bonn, incontrerebbe oggi nella capitale francese il presidente Chirac - non sono state fissate scadenze: «La meticolosità è nemica della fretta». Di certo le trattative non saranno facili: su molti punti i programmi dei due partiti divergono, e non si può ancora escludere il fallimento di un tentativo che Schroeder definisce «la conseguenza del risultato elettorale», ma sul quale non avrebbe ancora sciolto tutte le riserve. In proposito, ieri il futuro Cancelliere ò stato chiaro: il governo a guida socialdemocratica che nascerà dopo «la storica vittoria di domenica» ha tre «precondizioni», ha annunciato. Dovrà garantire «stabilità» in politica estera, nel campo economico e in quello della sicurezza interna. Quanto all'assegnazione dei ministeri e alla divisione delle competenze con il partito ecologista, nessuna anticipazione: se ne riparlerà dopo aver definito i contenuti del programma, avvertono Schroe der e il leader dell'Spd Oskar Lafontaine, che parteciperanno insieme alle trattative con Verdi per dissipare i risorti mormorii su una divergenza più strategica che tattica. Ma non è un mistero che gli ecologisti reclamano fino a cinque ministeri, un paio dei quali «pesanti» (gli Esteri a Fischer, per esempio). Sarà un'altra occasio ne di conflitto: considerata la forza elettorale degli ecologisti, «si tratta di richieste esagerate», ha fatto sapere il futuro Cancelliere, che ha confermato la presenza nel governo dell'imprenditore Jost Stollmann, al centro di aspre polemiche con i sindacati per alcune prese di posizione considerate «anti sociali». Obiettivo prioritario del governo guidato da Gerhard Schroeder sarà un «Patto per il lavoro», una strada già tentata senza successo da Kohl che prevede consultazioni regolari fra governo, sindacati e imprenditori finalizzate al rilancio dell'economia e la lotta alla disoccupazione. La proposta è stata subito accettata: anche dai vertici dell'industria tedesca, peraltro molto critici con le linee economiche del programma socialdemocratico. Avverte Dieter Hundt, presidente dell'assocazione imprenditori: «Cerche- remo di impedire al massimo la realizzazione di quanto annunciato dall'Spd e soprattutto dai Verdi». Secondo il presidente di un'altra associazione industriale, il «Bdi», Hans-Olaf Henkel, a una coalizione rosso-verde è certamente preferibile una Grande Coalizione: un governo di Spd e Cdu sarebbe al riparo delle tentazioni eco-radicali dei Verdi. Significativo, in proposito, il commento dell'autorevole quotidiano conservatore «Frankfurter Allgemeine Zeitung»: «Le coalizioni rosso-verdi sono diventate normalità in alcuni Laender tedeschi. Ma una fosca normalità», scrive il giornale. «Una coalizione a livello nazionale fra socialdemocratici e Verdi non si trasformerebbe in una ipotesi paurosa soltanto a una condizione: trasformare le trattative per la formazione del governo in trattative per la capitolazione dei Verdi». Il quotidiano liberal di Monaco «Sueddeutsche Zeitung» sconsiglia al contrario una Grande Coalizione: «Si risolverebbe nella castrazione del successo socialdemocratico», nota. «Un governo con una Cdu devastata dal risultato elettorale avrebbe in sé molti più rischi di una coalizione con i Verdi». Nel suo primo incontro con la stampa dopo il trionfo di domenica, Schroeder ha confermato anche che il suo primo viaggio all'estero sarà a Parigi, pur senza confermarne la data, ma previsto in ogni caso a brevissima scadenza. In un intervento pubblicato stamane dalla «Frankfurter» e da «Le Figaro», il presidente francese Chirac sottolinea la necessità e l'urgenza di «migliorare le relazioni franco-tedesche». Dopo le elezioni di domenica, scrive Chirac, «la Francia e la germania devono far fronte a una vera sfida: andare al di là della riconciliazione dando alla loro relazione un nuovo spirito, uno spirito di fraternità e di iniziativa». I due Paesi «sono cambiati, e bisogna dunque rifondare e rafforzare i nostri legami adattando i nostri metodi di lavoro e i meccanismi bilaterali, ma anche avvicinando i nostri popoli, intensificando il dialogo tra le nostre due culture e le nostre società». Per realizzare questa ambizione, conclude Chirac, «ho delle proposte e ne parlerò al nuovo Cancelliere». [e. n.] 11 Presidente francese scrive sul «Figaro» e sulla «Frankfurter Allgemeine» «I nostri Paesi devono migliorare le loro relazioni e io ho già delle proposte» Anche Lafontaine partecipa ai negoziati per la formazione del nuovo governo allo scopo di smentire le indiscrezioni sui contrasti tra i due leader Dopo il trionfo di domenica sera Gerhard Schroeder avvia la trattativa con i Verdi per la formazione del nuovo governo

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