La Comit è alla resa dei conti, ma se spuntasse un'Opa? di Valeria Sacchi

La Comit è alla resa dei conti, ma se spuntasse un'Opa? NOMI E GLI AFFARI La Comit è alla resa dei conti, ma se spuntasse un'Opa? Più veloce della luce corre il mondo dell'economia. E non risparmia continue sorprese. Il neo premier giapponese, Keizo Obuchi, non riesce ad arrestare il crollo finanziario del paese del Sol Levante, a New York solo l'intervento della Fed di Alan Greenspan ferma un attimo prima del crack ì'hedge fund Ltcm di John Meriwether, che sta mettendo nei pasticci mezzo universo, compresa la nuova Ubs guidata da Michel Ospel. Sul fronte dei mercati, ecco i francesi di Matif e Monep (future e option) firmare un patto con i tedeschi e gli svizzeri di Eurex Obiettivo: circuito co- mune entro il 2002 per i prodotti derivati. A Milano la Deutsche Bank presieduta da Rolf Breuer irrompe nel capitale della Comit e scom- Paolo Savona pagina le carte da tempo predisposte per sfiduciare il presidente dell'istituto Luigi Fausti, che si oppone al progetto di fusione con la Banca di Roma di Cesare Geronzi. Non a Cajo uno dei quattro firmatari della lettera che dovrebbe rendere possibile la «sfiducia» al consiglio di domani, il vicepresidente di Comit e amministratore delegato di Generali Gianfranco Gutty, fa sapere di aver concordato questo passo con il presidente di Generali Antoine Bernhehn. Sarà comunque tutto da vedere se domani Fausti verrà destituito dalla poltrona di numero uno e se Paolo Savona, candidato a prenderne il posto, se la sentirà di rimpiazzarlo. Anche perché, nel frattempo, si fa largo un dubbio atroce: e se Deutsche, possibilmente d'accordo con la Paribas di André Levy-Lang, fosse pronta a lanciare un'Opa sulla banca di piazza Scala? Certo, se cosi fosse l'offerta dovrebbe passare sotto le forche caudine del governatore Antonio Fazio. Il quale tuttavia, a sorpresa, ha mostrato un atteggiamento conciliante verso la mossa di Breuer (che, nonostante i dinieghi, il Governatore fosse stato preavvertito dell'operazione?). Sia come sia la riunione del consiglio Comit di domani, preceduta da riunioni oggi in Mediobanca, da cui potrebbero uscire contropiani, si preannuncia piuttosto scottante, con i consiglieri sulla graticola come San Lorenzo, ad arrostire fra mille dubbi. A meno che le diplomazie (ma quali?) non si mettano in moto prima per evi- Antonio Fazio Gianfranco Gutty tare lo showdown, e rinviarlo ai tempi supplementari. Intanto un altro «scalatore» prosegue imperterrito la marcia sulla Snia, suo nuovo grande amore. E' Luigi Giribaldi che in due mesi ha messo insieme un pacchetto del dieci per cento della società presieduta da Cesare Romiti. Con quale disegno non è chiaro. Anche se l'esperienza finora insegna che l'ex padrone della Traco, lungi da voler determinare i destini altrui come il suo gemello svizzero: Martin Ebner, insegue un semplice, lineare fine: il profitto. Le turbolenze dei mercati non turbano i sogni del capo dell'Eni Franco Bernabò. Il quale, al contrario, trae dalle difficoltà altrui la spinta a mettere in cantiere un programma di acquisizioni. E lo stesso fa il presidente di General Motors John Smith, triplicando la presenza nel capitale della giapponese Suzuki di cui, con il dieci per cento, è oggi il maggiore azionista. Né il crollo del Far East sembra preoccupare l'amministratore delegato della Gucci Domenico De Sole, un uomo che conosce evidentemente la parola magica se è vero che il gruppo fiorentino, a differenza di quanto accade in altre case, come ad esempio la francese Louis Vitton, ha aumentato nel primo semestre il fatturato. Continua senza soste l'espansione del gruppo di Ponzano Veneto. Dopo aver vinto la gara per Maccarese, Gilberto Benetton, insieme a Leonardo Del Vecchio e a Tognana, guarda ora con interesse al Tronchetto, uno dei due Luigi Giribaldi grandi parcheggi alle porte di Venezia. Intanto il proprietario della Vianini Francesco Gaetano Caltagirone, forse per emulare il cugino omonimo che si è appena comperato gli alberghi siciliani del Banco di Sicilia, esce alla ribalta con un'offerta per rilevare la quota di Telecom tornata nelle mani del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, dopo la rinuncia di AT&T e di Unisource. A proposito di Telecom, il presidente Gian Mario Rossignolo ha dovuto registrare nei giorni scorsi una sconfitta e un successo. La sconfitta è la bocciatura da parte degli azionisti della sua proposta di promuovere amministratore delegato il direttore finanziario Fulvio Conti, il successo è l'approvazione in sede di consiglio del piano industriale di gruppo. Nonostante il «rosso», Marina Berlusconi continua a credere nelle «Pagine Gialle». Così, tre mesi fa, ha chiamato Giuseppe Corrado a raddrizzare la situazione, e lunedì prossimo sarà a Riccione a fianco del neo amministratore delegato alla prima convention della rete. Per dare la carica agli ottocento venditori del gruppo concorrente delle Pagine Gialle. E sempre da casa Fininvest, dove Claudio Sposito ha appena preso il posto di Ubaldo Livolsi, il presidente Fedele Confalonieri lancia l'allarme, e accusa il presidente dell'Enel Franco Tato, vera piovra tentacolare, di voler lanciare Wind anche nel business delle televisioni. Valeria Sacchi Paolo Savona Antonio Fazio Gianfranco Gutty Luigi Giribaldi Franco Bernabè Gilberto Benetton

Luoghi citati: Milano, New York, Nomi, Riccione, Venezia