Due in manette per il giallo dell'autostrada

Due in manette per il giallo dell'autostrada Palermo: risolto in 24 ore l'agguato in cui è caduta una coppia di insegnanti in pensione Due in manette per il giallo dell'autostrada Confermato il movente dell'eredità PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La polizia è sicura. Un tenente colonnello dell'esercito ò l'autore dell'agguato dell'altro ieri in autostrada, in Sicilia, in cui sono rimasti vittime Silvia Tudisco, 64 anni, e il marito Filippo Minacapelli, di 74: lei è morta d'infarto, lui è gravissimo, dopo essere stato trapassato da due pallottole. Ma il tenente colonnello non è l'unico su cui convergono le indagini. Pesanti indizi ci sono anche su un pregiudicato, proprietario di un bar a Leonforte, vicino a Enna: sarebbe stato lui ad aver aiutato l'ufficiale, mettendogli a disposizione la sua Alfa 155 e facendogli da autista. Proprio la vettura ha incastrato i due che ora, sottoposti a fermo, sono stati condotti all'Ucciardone. Tre operai dell'Anas e un automobilista, che al momento dell'agguato si trovavano in quel tratto della Al 9 PalermoCatania, sono riusciti a leggere alcuni numeri e alcune lettere della targa. Le ricerche hanno permesso di scoprire che solo tre Alfa 155 in Sicilia hanno quei numeri. A questo punto, è stato facile risalire al pregiudicato per furto, Pasquale Frascone, 38 anni, e da lui al tenente colonnello Calogero Avila, 50 anni, leonfortese trasferitosi da anni a Catania, dov'era in forza nella caserma Sommaruga (da tre mesi, però, era in malattia, per un esaurimento nervoso). «Sembra proprio che siano stati loro», ha detto il questore di Palenno Antonio Manganelli, sottolineando la rapidità dei poliziotti che in Sicilia e in Campania hanno concluso in poche ore le indagini, concentrate fin dall'inizio sui contrasti per l'amministrazione di un patrimonio di 3 miliardi, lasciati anni fa da un cognato di Minacapelli, Furio La Cara. Di Avila avevano parlato ai poliziotti alcuni famigliari e amici dei Minacapelli, che con lui avevano in corso una vertenza per fargli revocare la gestione del patrimonio di La Cara, affidatagli dal giudice di sorveglianza perché vedova e figlio del possidente defunto sono stati interdetti. Il tenente colonnello, che è nipote di La Cara, era stato anche nominato tutore del cugino handicappato. Ma Filippo Minacapelli (fratello maggiore della vedova di La Cara) e sua moglie Silvia, insegnanti elementari trapiantati da Piazza Armerina a Torre Annunziata, sospettavano che il tenente colonnello trattenesse per sé gran parte del reddito. Minacapelli e la moglie proprio oggi avrebbero dovuto incontrare a Enna un avvocato per mettere a punto la linea da seguire davanti al giudice. E in tasca Filippo Minacapelli aveva un atto di citazione. Già sabato, una decina di congiunti e amici delle vittime, accompagnati dai poliziotti negli uffici della squadra mobile a Palermo, avevano confermato che il tenente colonnello e i Minacapelli erano da tempo ai ferri cor¬ ti per l'eredità famigliare. E quando è stato accertato che sabato mattina stessa Avila e Frasconà erano a Palenno, cioè a 160 chilometri da Leonforte, la posizione dei due si è. ulteriormente aggravata. Il sostituto procuratore Paola Carotenuto, che ha autorizzato i due fermi di polizia in base ai quali l'ufficiale e l'amico sono ora in prigione, ha chiesto al gip di emettere le ordinanze di custodia cautelare per sancire l'imputazione di omicidio e tentativo di omicidio. I poliziotti ri¬ tengono più che possibile che, sbarcati con la loro Ford Escori alle 7 del mattino dal traghetto «Domiziana», partito la sera precedente da Napoli, i Minacapelli siano stati seguiti in autostrada da Avila e Frascone che, all'altezza della piazzola di sosta presso lo svincolo Tremonzelli, li avrebbero accostati con la loro Alfa 155. In apparenza un incontro casuale, in realtà la conclusione di un piano omicida. Antonio Ravidà Alcuni testimoni dell'agguato inchiodano un ufficiale dell'esercito parente delle vittime e un pregiudicato Filippo Minacapelli è stato trovato gravissimo accanto all'auto dopo l'attentato in autostrada Nella foto a destra la moglie Silvia Tudisco morta d'infarto