« Cambiamento fisiologico»

« Cambiamento fisiologico» « Cambiamento fisiologico» Marini: grande coalizione? Perché no IL LEADER DEI POPOLARI Franco Marini, segretario del Partito Popolare, lei si era augurato la vittoria di Kohl. E' andata diversamente. Perchè i vostri alleati della Cdu-Csu hanno perso le elezioni? «Mi dispiace per Kohl che ha grandi e riconosciuti meriti per l'Europa e per il suo paese. Però è già capitato che grandi statisti e grandi leader, dopo il successo della loro politica, abbiano subito forti delusioni elettorali. Anche in questa occasione, probabilmente, al fondo della scelta dei tedeschi c'è stata la voglia di novità, di cambiamento. L'economia si muove con tanta velocità che anche le strutture politiche mostrano la corda. La voglia di cambiamento della politica in Germania segue i grandi cambiamenti avvenuti della realtà europea e tedesca. Il voto fa trasparire la volontà di una politica più incisiva per il Duemila. La statura di Kohl esce fuori comunque, nel suo assoluto rilievo, anche dalle prime dichiarazioni di accettazione del voto: guarda la realtà senza fare guerre personali». Condivide i timori sollevati in Italia sulle conseguenze che la vittoria di Scn**"^»^ nntrebbe avere all'interno dell'Unione Europea? «Per i popolari italiani non c'è alcuna preoccupazione dopo questo risultato. Nè per il futuro dell'Europa nè per i rapporti di collaborazione, necessari dentro gli scossoni dell'economia europea e mondiale, fra Italia e Germania che anzi bisogna rafforzare. Mi sembrano superificiali, a volte grottesche, le preoccupazioni rimbalzate in ambienti della nostra destra per una possibile vittoria dei socialdemocratici. E' una politica di corto respiro tutta strumentale». Insomma la sconfitta di Helmut Kohl non la preoccupa più di tanto... Pur avendo espresso rammarico per la sconfitta di un leader che si ispira ai valori di fondo del nostro partito popolare, non ho nessuna preoccupazio¬ ne perchè Schroeder è l'erede di Brand e di Schmidt. Si tratta di un leader che assicura affidamento democratico e anche, per quanto riguarda il problema più drammatico delle nostre economie europee dei prossimi anni, una attenzione forte ai problemi dell'equità sociale della disoccupazione e del futuro dei giovani. In Germania assistiamo ad un'alternanza di carattere fisiologico: non c'è alcuna preoccupazione per l'Italia e per l'Europa». Ritiene possibile la nascita di una Grande Coalizione fra forze cristiane e socialiste dopo il risultato? «Dai primi risultati disponibili la possibilità di una Grande Coalizione non mi pare fuori dall'orizzonte della situazione tedesca». Siete stati accusati di essere stati in mezzo al gua¬ do fra i due contendenti... «La polemica che è stata accesa in Italia contro i popolari con l'occhio sulla Germania per una presunta nostra non coerenza mostra proprio la corda e tutta la sua pochezza rispetto alle grandi questioni del cambiamento. Se i problemi sono lo sviluppo ed il lavoro in questa fase nuova dei rappori economici europei e mondiali. Se i problemi sono come riformare lo stato sociale, con l'occhio ai giovani per evitare la rottura fra le generazioni d evitare pesi eccessivi sulle nuove generazioni. Se questi sono i problemi che muovono i nostri concittadini in Europa mi pare del tutto naturale uno sforzo di collaborazione fra forze di ispirazione cristiano-democratica e social-democratica. Non voglio fare automatismi stretti fra- la situazione italiana e quella tedesca ma se dovessimo arrivare ad una Grande Coalizione in Germania mostreranno tutta la loro debolezza sia le strumentalizzazioni italiane che le punte polemiche ed irrazionali anche rispetto alla nostra convinta collocazione, che io riconfermo, [m. mo] «Traspare la voglia di una politica più incisiva ma la statura di Kohl resta nel suo assoluto rilievo» «Superficiali e grottesche le preoccupazioni emerse tra la nostra destra per una vittoria dell'Spd» ti segretario el partito popolare Franco Marin

Persone citate: Brand, Franco Marin, Franco Marini, Helmut Kohl, Kohl, Schmidt, Schroeder