Jospint la Gauche trionfa di Enrico Benedetto

Jospint la Gauche trionfa Chirac ha invitato il nuovo Cancelliere a Parigi già questa settimana per un vertice Jospint la Gauche trionfa «Più forte l'asse franco-tedesco» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Congratulazioni vivissime. Sono sicuro che il cancelliere Schroeder e la sua equipe ministeriale sapranno arricchire e rinnovare i rapporti con la Francia» dice Lionel Jospin. L'asse Parigi-Bonn non era mai stato rosa su entrambe le sponde del Reno. Lo diviene ora. E con qualche arrière-pensée francese. Non fa mistero che il socialismo transalpino anteponesse a Gerhardt Schroeder Oskar Lafontaine, ritenendolo francofilo non soltanto nel cognome. La «certezza» sulle ottime, anzi migliori relazioni franco-tedesche che Lionel Jospin esprime è dunque, in definitiva, un auspicio. Come fece con il Blair vittorioso, e pur riconoscendo le differenze fra laburisti e spd. studia il «pragmatismo» del suo nuovo omologo. Ma si congratula anche con Lafontaine. E rende omaggio a Kohl, il cui «ruolo eminente» la storia saprà riconoscere. Jacques Chirac preferisce invertire gli addendi. Non è un caso. Prima Kohl, cui va, «intera», «la sua amicizia» - spiega un portavoce dell'Eliseo - e poi il socialdemocratico, con il quale si «felicita per il successo». Formula stereotipa. Ma nella tarda serata l'Eliseo inviterà Schroeder a Parigi «se possibile, già questa settimana». Si sa che il cuore di Chirac batteva per Kohl. Una settimana fa lodò in extremis «la sua grande esperienza e una visione che mi colpisce sull'Europa futura». Lealismo lodevole. Ma, osserverà qualcuno, tardivo. Kohl rimpiange che 1'«amico» Chirac lo abbia sgambettato in primavera imponendogli un francese alla Banca centrale europea. I giornali tedeschi sottolinearono «l'umiliazione». E Schroeder ne approfittò per tornare alla carica con il suo Leit-motiv: «Il Bundeskantzler è logoro». Morale: dallo scrutinio legislativo oltre-Reno emerge uno Chirac solitario, se non marginale. Con l'arrivo della Germania, l'Europa socialisteggiante trionfa in ben 13 Paesi. L'Eliseo non potrà più cercare un contrappeso nella complicità franco-tedesca. La Gauche, invece, fa il pieno di fiducia. Il ps è in festa. Rileva che il tris «Jospin-BlairSchroeder» (e Prodi?) sancisce un «dominio socialista» sull'Europa. Per non mancare lo storico rendez-vous, la rue Solferino aveva un emissario doc a Bonn: Jack Lang. E l'ex ministro alla Cultura (funzione che la socialdemocrazia germanica vorrebbe introdurre nel suo esecutivo) ha comunicato a Jospin la lieta novella prima che si divulgassero gli exit-polis. «Era felice» dirà poi. E che ieri le Senatoriali (un rinnovo dei seggi al 30%) fotografassero un ps stabile ma anemico, in fondo non lo turba. Gli basta strappa¬ re a Tolone l'unico parlamentare Front National in una suppletiva assai difficile, e poi fruire dell'«effetto Schroeder». Taciturni - è comprensibile rpr e udf. Il gollismo rimpiange Kohl. Ma nessuno, salvo JeanMarie Le Pen, addita nel successore un pericolo reale. In entrambi i Paesi, le alternanze politiche sono pure variazioni sul tema del profondo accordo che li unisce. Sintetizzò un salomonico Jospin il 24 luglio: «Chiunque sia il cancelliere, con lui non ci saranno problemi». Enrico Benedetto Il gollismo rimpiange lo sconfìtto. Ma solo Le Pen addita nel successore un pericolo reale I due uomini che guidano la Francia: il presidente Chirac (sinistra) e il premier Jospin