Un dottore per il mal di vita di Gabriele Romagnoli

Un dottore per il mal di vita A MERICANI Un dottore per il mal di vita ROWLAND Scott Quinn, di Boston, ha mal di schiena. Un dolore insopportabile: non riesce a sollevare la matita con cui faceva i suoi disegni da architetto senza una smorfia. Non può portare le borse della spesa di sua moglie, o si piega in due. Durante il pranzo con un amico è stato preso da uno spasmo così acuto che ha vomitato nel piatto. L'hanno esaminato ai raggi X: nessuna frattura, nessuna vertebra fuori posto, nessuna infiammazione artritica, nessun tumore. Solo, un insopportabile dolore. Si è fatto visitare, allora, dal dottor Edgar Ross, anestesista, esperto in sofferenza cronica. I suoi colleghi gli mandano i casi disperati, quelli di cui dicono: «La malattia ce l'hanno nella testa». La sua specializzazione è che lui crede ai pazienti, quando dicono di soffrire. Sa che il dolore viene dalla testa, ma colpisce il corpo. Teorizza che hanno male alla schiena perché hanno male alla vita, non anatomicamente intesa. Scaricano sulle vertebre l'insofferenza nei confronti di un lavoro che non hanno mai amato, di una persona che non amano più, di un futuro senza luce verso il quale camminano come si entrerebbe in un tunnel: piegati. Il dottor Ross ha dimostrato che il mal di schiena cronico è diffuso in America quasi quanto il raffreddore e teorizzato che colpisce le «società intermedie» dove la vita non è né splendente né orrenda, dove ogni cosa è a portata di mano, ma sfugge, lasciando delusione in forma di fitta lancinante lungo la colonna vertebrale. Per questo, ha affermato, scrivendo una riga memorabile nel libro che racconta lo sviluppo delle civiltà; «Il dolore è divenuto un fatto politico». Quanto a Rowland Scott Quinn, gli ha iniettato un po' di nulla. Quando è distratto, interessato, innamorato, sta meglio. Quando la vita (più che la schiena) gli fa male, vomita nel piatto. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Edgar Ross, Rowland Scott Quinn

Luoghi citati: America, Boston, Mericani