Lombardini apre la campagna acquisti di Gianfranco Quaglia

Lombardini apre la campagna acquisti Lombardini apre la campagna acquisti La Novara cerca soci nel Nord-Ovest e pensa alla Borsa NOVARA. Non c'è più mistero sulla strategia di Siro Lombardini, alla guida della Bpn. Il colosso delle Popolari (162 mila soci) scende ufficialmente in campo e va sul mercato per acquisire piccole e medie banche territoriali. Non più preda, quindi, ma polo aggregativo o cacciatrice. E per compiere la svolta ieri l'assemblea degli azionisti ha approvato (a larga maggioranza) l'aumento di capitale che porterà nelle casse della banca oltre mille miliardi. L'operazione, mediante emissione di azioni e obbligazioni convertibili subordinate cum warrant, prevede anche fasi successive con la conversione in capitale di azioni per 339 miliardi e poi un'altra quota tra i 407 e i 542 miliardi. La ricapitalizzazione, coordinata da Mediobanca, sarà conclusa entro il 31 dicembre 1999. Un periodo lungo che - come spiega lo stesso presidente - si è reso necessario per il perdurare dell'incertezza dei mercati azionari. Ed è proprio a Piazza Affari che la Bpn entrerà, abbandonando il ristretto. Ma l'aumento di capitale e la quotazione di listino non sono le uniche novità. Ieri l'assemblea ha anche approvato la modifica dello statuto, per dotare i vertici e la gestione di una struttura piramidale. In sintesi: più poteri a Siro Lombardini che avrà un compito di sorveglianza sull'andamento dell'impresa; la no¬ mina di un vicepresidente vicario, un direttore generale, un solo amministratore delegato (secondo voci vicine alla banca dovrebbe rimanere Antonio Costantini, mentre Luigi Capuano lascerebbe l'incarico per assumere altro compito). «Le modifiche - dice il presidente - creeranno condizioni più favorevoli per rilanciare la banca». Ma su quali banche punta la Bpn? Lombardini si limita a dare indicazioni di massima: «Studi in proposito sono già stati svolti e saranno ulteriormente sviluppati in modo sem¬ pre più mirato. Il rafforzamento territoriale della Novara sarà realizzato con particolare riguardo a quelle aree in cui ha già acquisito una certa forza e in cui è possibilie migliorare la sua competitività». Numerosi gli interventi dei soci partecipanti all'assemblea sugli spalti del palazzetto dello sport. E non tutti in sintonia con le ultime iniziative varate dalla Banca Popoalre di Novara, come l'alleanza con il Credem. Uno degli azionisti, Romano Bellezza: «La soluzione dei problemi è un'altra, la trasformazione da popolare in spa». Lombardini ha ribattuto: «Ci siamo preoccupati di creare le condizioni per quegli incrementi di produttività necessari a mantenere un'efficiente autonomia. Tra le due alternative - essere una banca trainata o diventare trainante - noi abbiamo scelto la seconda ipotesi. Gli accordi con il Credem si inquadrano in strategie di espansione. Ciascuna dei due istituti è ora stimolato a progredire dovendo correre con l'altra. Taluni temono che il Credem finirà per integrarsi con il Credit. Personalmente ritengo sia del tutto improbabile, ma anche ammesso si realizzi essa non ha alcun effetto sulla Bpn. Non abbiamo integrazioni finanziarie con il Credito Emiliano». Gianfranco Quaglia

Persone citate: Antonio Costantini, Lombardini, Luigi Capuano, Romano Bellezza, Siro Lombardini

Luoghi citati: Novara