L'autopsia spegne il gialio Tamaro

L'autopsia spegne il gialio Tamaro Roma: l'uomo si è sentito male mercoledì pomeriggio e nella caduta è rovinato, sfondandolo, sul tavolino L'autopsia spegne il gialio Tamaro //padre della scrittrice è morto per cause naturali ROMA. L'autopsia, nella sua crudezza, ha spazzato via ogni dubbio: Giovanni Tamaro, il padre della scrittrice Susanna trovato morto in casa l'altro ieri, è deceduto per cause naturali. Non c'è più materia per gialli. E gli investigatori romani si ritirano in buon ordine. Il pubblico ministero Lucia Lotti, convinta del responso medico legale, si appresta a restituire il corpo dell'uomo ai famigliari. La figlia, che l'altra notte è dovuta correre a riconoscere il corpo di suo padre, è rientrata nel casale di campagna dove vive, nei pressi di Orvieto, alla ricerca di serenità. La scena drammatica dell'altra notte, che in un primo momento aveva fuorviato la polizia, e che aveva fatto pensare a un delitto, era invece da collegarsi a un malore. Tutto si spiega, dopo l'autopsia: il signor Tamaro, 70 anni, con gravi patologie al fegato, s'è sentito male nel pomeriggio di mercoledì. Visto che l'uomo è stato trovato nudo e il letto era disfatto, probabilmente il malore l'ha colto mentre era steso per un breve riposo. S'è alzato per cercare aiuto, ma è crollato al suolo rovinando sul tavolo che era al centro della casa. Le tracce di sangue che la polizia ha trovato sul pavimento, vicino alla cucina e sul cuscino sono dovute all'emorragia interna che ha ucciso l'uomo. E anche quelle che sembravano ecchimosi sul dorso di Giovanni Tamaro, viste meglio, si sono rivelate macchie dovute alle quarantotto ore trascorse tra la morte e il rinvenimento. Da quanto si è ricostruito, da alcuni giorni la scrittrice che in questo periodo abita nel suo casale di campagna a Porano, vicino a Orvieto - non riusciva a mettersi in contatto con il padre. E s'è allarmata. Nutriva da tempo qualche dubbio sulla salute del genitore, tanto che aveva consegnato alla segretaria, Gabriella Plunchino, un mazzo supplementare di chiavi per ogni evenienza. Così ieri pomeriggio, all'ennesima telefonata andata a vuoto, Susanna Tamaro ha. incaricato la sua assistente di andare a vedere che cosa fosse accaduto. Gabriella Plunchino è giunta al palazzo dove abitava l'uomo, ha suonato invano al citofono, poi ha provato a entrare con le sue chiavi. Non c'è riuscita, forse perché spaventata. Ha quindi chiamato i vigili del fuoco, che però non hanno avuto bisogno di sfondare la porta. E' bastato usare il mazzo di chiavi, con una mano più ferma, e l'ingresso s'è subito aperto. La scena ha impressionato tutti: la donna, i vigili del fuoco, gli agenti della prima volante accorsa, gli infermieri di una autolettiga chiamata per scrupolo, il medico della Usi. Hanno pensato tutti, magari senza avere il coraggio di dirlo ad alta voce, a un delitto. E il primissimo tam-tam è partito per Roma con questo messaggio. Solo un'ora più tardi, quan¬ do sono arrivati sul luogo il funzionario della Squadra mobile Massimo Di Bernardini, il sostituto procuratore Lucia Lotti, i medici legali Pandolfi e Vincenza Liviero, finalmente il corpo è stato spostato ed esaminato. E s'è capito che l'uomo era morto per un malore. Francesco Grignetti Giovanni Tamaro, 70 anni, ex correttore di bozze all'Espresso e padre dell'autrice di «Va' dove ti porta il cuore» e «Anima mundi»

Luoghi citati: Orvieto, Porano, Roma