«Cauti sulla pillola» di Daniela Daniele
«Cauti sulla pillola» «Cauti sulla pillola» L'esperto è dubbioso sulla nuova terapia Usa ROMA. Sarà un'influenza «tranquilla» quella che ci attende al varco? Il professor Gaetano Filice, direttore della Clinica malattie infettive e tropicali dell'Università di Pavia, ci rassicura: «Non dovrebbe darò problemi. Fatta eccezione per una buona parte di soggetti». Quali, professore? «Quelli che soffrono di patologie respiratorie gravi, di malattie cardiocircolatorie e tutti coloro che, per varie ragioni, hanno le difese immunitarie molto abbassate, gli immunodepressi». Quando è consigliabile assumere il vaccino? «Entro la metà di ottobre, la prima dose. Entro novembre, il richiamo». E' sempre indispensabile il richiamo? «E' consigliabile. Nel richiamo, infatti, possono essere contenute modifiche più "attuali" al vaccino contro un virus che, come si sa, varia di continuo». Le persone a rischio si vaccinano di più rispetto al passato? «Purtroppo, non si spiega mai abbastanza il pericolo che corrono. Né, per esempio, che per loro la vaccinazione è gratuita. L'influenza può rappresentare un vero pericolo per queste persone, mentre per un adulto in buone condizioni fisiche non è niente di preoccupante». Un adulto come lei l'ha descritto, ai primi sintomi d'influenza, che deve fare? «Starsene tre giorni a letto, prendere un po' d'aspirina contro la febbre alta, riposarsi, leggere, mangiare cibi leggeri e bere molto. Ma, per carità, niente antibiotici per costringersi, comunque, ad andare al lavoro». Perché? «Prima di tutto, assumere antibiotici in modo incongruo (e nel caso dell'influenza lo sarebbe) significa selezionare ceppi di batteri ultraresistenti. In secondo luogo, si può andare incontro a complicanze. In terzo luogo, si favorisce il diffondersi del virus». Che cosa pensa del farmaco americano capace di bloccare l'influenza sul nascere? «Ci andrei molto cauto. Anche il nostro sistema immunitario, ogni tanto, deve venire a contatto con i virus, per esserne stimolato e rafforzarsi. Se questo non avviene, succede un po' quel che capita quando una casa rimane disabitata per tanto tempo: va in rovina». Daniela Daniele
Persone citate: Gaetano Filice
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