« Ma una nuova Spagnola resta l'incubo della scienza» di Gabriele Beccaria
« Ma una nuova Spagnola resta l'incubo della scienza» LE FUTURE « Ma una nuova Spagnola resta l'incubo della scienza» QUI c'è un buco nero», ha detto Jean-Claude Manguerra, dcll'Institut Pasteur, indicando, preoccupato, l'Africa. Il buco nero si tinge di un malaticcio color giallo sulle mappe dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, dove vengono indicate le aree della Terra a rischio. Il rischio è l'influenza e gli scienziati parlano con angoscia di uno sterminato buco nero perché in Africa (ma anche in diverse zone dell'Asia) sono pressoché assenti i centri che monitorano i virus della malattia e le loro veloci mutazioni. Conoscerli significa la differenza tra la vita e la morte: ò sempre possibile che una nuova Spagnola scoppi senza preavviso, con effetti ancora più devastanti dell'epidemia che uccise tra il 1918 e il 1920 20 milioni di persone. Il segreto sta nel correre veloci almeno quanto il virus od è per questo che dal '47 l'Oms ha creato e via via allargato il «FluNet», una rete internazionale di sorveglianza che prele- va in continuazione campioni e li spedisce nei 3 centri di Atlanta, Londra e Melbourne per le analisi. Se le aziende farmaceutiche devono essere pronte con i vaccini all'inizio di ogni autunno, è essenziale che sappiano con almeno 6 mesi in anticipo quali nemici sono destinati a imperversare nella stagione successiva. Per fortuna, questi nemici sono generalmente neutralizzabili, perché appartengono a due ceppi fondamentali, l'HINI e l'H3N2. Ma non è sempre così. Solo in questo secolo 3 «new entry» si sono rivelati altrettanti killer micidiali: oltre alla famosa Spagnola, tra il '57 e il '68 si è affacciata l'A¬ siatica, che ha fatto oltre 80 mila vittime (di cui alcune migliaia in Italia), e l'anno scorso a Hong Kong si sono sentiti i macabri rintocchi dell'«influenza dei polli». I morti in quel caso sono stati 6, anche grazie a una massiccia mobilitazione medico-sanitaria, ma secondo i ricercatori che a Biarritz si sono riuniti per gli «Incontri europei sull'influenza e sulla sua prevenzione» quel nuovo ceppo - TH5N1, il primo capace di transitare direttamente dai volatili all'uomo potrebbe preludere a un quarto, gigantesco attentato alla nostra specie. La globalizzazione delle co¬ municazioni rende l'umanità molto più vulnerabile di quella di inizio secolo e dal meeting francese è uscita la richiesta di controlli stringenti nel Sud-Est asiatico e in particolare in Cina, dove la sterminata popolazione di anatre e polli, spesso costretta a condividere gli stessi spazi con gli allevamenti di suini, rappresenta il serbatoio numero uno per la futura pandemia. «In Cina ci sono appena 8 laboratori, tutti finanziati dagli Usa», si sono lamentati gli scienziati. Come dire, un altro buco nero regalato all'imprevedibile famiglia di virus. Gabriele Beccaria Il ministro della Sanità Rosy Bindi
Persone citate: Jean-claude Manguerra, Pasteur, Rosy Bindi
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