I diritti del nonno di Lorenzo Mondo

I diritti del nonno PANEALPANE I diritti del nonno IRITTO al nonno. E' stato sancito da una sentenza della Corte di Cassazione. La legge non lo prevede espressamente, ma i nipotini possono vedere i nonni tutti i giorni anche quando siano figli di genitori separati. A parte orari e circostanze, che vengono lasciati alla discrezionalità del giudice in caso di contrasto, si afferma così il vincolo essenziale, di sangue e ancor più di affetto, che unisce le due generazioni estreme. In un'ottica che intende privilegiare gli interessi del minore. I bambini, se lo sapessero, farebbero festa, lancerebbero al cielo mille palloncini; ma sono decisamente in festa anche gli avoli. Semmai con una perplessità, lieve come una piuma: non si arriverà, sempre per il bene dei piccoli, a imporre una presenza quotidiana dei nonni in queste famiglie sempre più agitate, con madri assenti per 0 lavoro e girotondi di baby-sitter plurilingui? Si creerà d'imperio la figura del nonno a ore? Scherzi a parte, mi sembra che la sentenza tenga conto di un'antica, elementare saggezza. Garantisce ima durata e una pluralità di all'etti nel cammino verso la maturità. E offre un ancoraggio estremo all'istituzione famigliare che oggi, attraverso la disinvoltura delle separazioni, delle inseminazioni artificiali, delle sperimentazioni genetiche e altre ipotizzabili diavolerie, diventa sempre più precaria. Ma la Corte è apprezzabile anche perchè taglia corto sugli infiniti pretesti del giure, ci risarcisce per mia volta di tanti cavillosi garbugli e marmoree astrazioni. E' luogo comune lo speciale rapporto che lega gli anziani e i vecchi agli infanti e impubcri. Gli psicologi insistono sul vantaggio per i piccoli di avere diversi punti di riferimento che li aiutano a socializzare. Parlano della pazienza, della maggiore indulgenza che i nonni hanno rispetto ai genitori, alle conflittualità piccole o grandi che quelli devono affrontare nel rapporto con se stessi e con la vita. Hanno, in parole povere, più tempo e meno illusioni. Più saggezza? Si parla, com'è ovvio, di gente invecchiata decentemente, non di esistenze indurite e marcite, di canaglie che non hanno età. E allora questo particolare legame si spiega forse con ragioni più umbratili ma non meno vere. Chi vede ridursi lo spazio della vita è portato a ripiegarsi sul se stesso di un tempo, a riconfortarsi con le acque delle origini. Riscopre lo spirito dell'infanzia, di quell'età in cui tutto è già dato e insieme, estremo paradosso che tocca libertà e destino, tutto è ancora possibile. Si rispecchia nei piccoli uomini e nelle piccole donne in cui riconosce qualche tratto del volto e del portamento, qualche spiraglio interiore: quasi una promessa di provvisoria, terrena eternità. I nipoti lo sanno bene. Sanno avvertire, non solo il passaggio del testimone, l'offerta di una chance nel viaggio della vita, ma il calore di ima amicizia che, aldilà dei capelli bianchi e delle rughe, almeno in certi momenti, assomiglia a quella tra coetanei. Non si spiega diversamente la loro maliziosa e tenera complicità, il senso di un segreto inespresso ma condiviso. Lorenzo Mondo