Benzina più cara tagli ai consumi di Raffaello Masci

Benzina più cara tagli ai consumi Benzina più cara tagli ai consumi Tasse, famiglie graziate di 780 mila lire in due anni SCONTI E SACRIFICI ROMA I NSOMMA, pagheremo meno ■ tasse o no? La risposta è che per bene che ci vada - tra balzelli che scompaiono e «accise» che aumentano, andremo in parità, lira più, lira meno. Questo si capisce leggendo e rileggendo la massa di dati relativi alla Finanziaria '99 congedata venerdì dal Consiglio dei ministri e di cui sono state rese note ieri dal Tesoro alcune tabelle aggiuntive. Palazzo Chigi, con grande enfasi, ha distribuito uno schema in cui si spiega come, in tre anni, ci saranno 9 mila miliardi di risparmi per i contribuenti, e come solo nei prossimi due anni ogni famiglia venga graziata di ben 780 mila lire di tasse. Ma per alcuni prelievi che scompaiono, arrivano aumenti «certi», come quello della benzina, o «probabili», come l'addizionale Irpefdei Comuni. AUMENTI. La conferenza di Kyoto sull'ambiente impone una politica di riduzione dei consumi di carburanti inquinanti, tra cui benzina, gasolio, oli combustibili e simili. Per disincentivare questi consumi il governo ha alzato le «accise» (cioè le tasse) su questi prodotti. Da qui al 2005 la benzina verde aumenterà di 128 lire, il gasolio di 158 e il metano per autotrazione di 577, solo per citare tre prodotti di largo consumo. Da questo aumento dell'accisa il governo conta di ricavare circa duemila miliardi l'anno. Quindi, se ai 9 mila miliardi di tasse in meno in tre anni togliamo 6 mila di aumento di benzina, restano 3 mila miliardi. Ma c'è da aggiungere l'Irpef comunale. Le amministrazioni cittadine, infatti, avranno facoltà dall'anno prossimo di aumentare l'Irpef dello 0,2% l'anno fino a un massimo dello 0,5% nel triennio. Lo faranno? Il presidente dell'associa zione Comuni d'Italia, Enzo Bianco, ha detto che l'orientamento è di «mettere l'Irpef solo in caso di investimenti per infrastrutture e nuovi servizi», ma ovviamente «ogni sindaco sceglierà la strada che ritiene più opportuna». E c'è da giurare che molti sindaci riterranno «opportu no» il prelievo. Insomma, quei tre mila miliardi di «risparmi sicuri» in realtà potrebbero prendere la stra da dell'imposizione fiscale locale. E' vero che il governo intende devolvere tutto il ricavato della carbon tax alla riduzione del costo del lavoro e al finanziamento del riscaldamento in zone disagiate e fredde ma, intanto, quei soldi gli italiani li dovranno tirare fuori. SCONTI. Lo Stato restituirà agli italiani: 3000 miliardi come rimborso Eurotassa, 1390 per minori tasse sulla casa, 1260 per allegerimenti fiscali sulle pensioni, 3000 per il potenziamento della Dual income tax (tassa sugli utili reinvestiti dalle aziende), 513 sotto forma di abolizione dei bolli. Totale 9163 miliardi. Soltanto nei primi due anni - '99 e 2000 - è stato calcolato che questo porterà sollievo ai bilanci delle famiglie per circa 780 mila lire, cifra che sarà ancora maggiore per le fasce sociali più povere. RISPARMI. Il vero risparmio, dunque, il governo lo farà solo attraverso i tagli: 9500 miliardi quelli previsti per il '99. La parte più rilevante riguarderà i bilanci dei ministeri (1700 miliardi) e gli acquisti di beni e servizi per la pubblica amministrazione (850 miliardi). Le Regioni - è stato precisato ieri dal ministro Bassanini - non avranno meno trasferimenti per duemila miliardi, come era stato detto, ma aderiranno, insieme agli altri enti locali, ad un patto di stabilità per tenere sotto controllo la spesa, e questo consentirà un risparmio di circa 2200 miliardi. Anche la razionalizzazione della macchina previdenziale - si evince dalle tabelle del Tesoro - consentirà di risparmiare 335 miliardi e altri 60 giungeranno dalla lotta ai «falsi invalidi». Dalla stretta sul turnover del personale del pubblico impiego (1,5% in meno) e dalla minore spesa per straordinari, il governo conta invece di recuperare 540 miliardi. Giro di vite anche sulle aziende di pubblici servizi (come ad esempio la Telecom) la cui riduzione di spesa sui canoni frutterà al «cliente governo» 150 miliardi di risparmio. Da uno snellimento delle procedure burocratiche e dall'ottimizzazione delle spese della pubblica amministrazione, deriveranno rispettivamente 1220 e 1000 miliardi. Dalla dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato, infine, il governo recupererà altri 100 miliardi. Raffaello Masci Palazzo Chigi: in tre anni 9 mila miliardi i risparmi per i contribuenti italiani Ma i Comuni potranno aumentare l'Irpef se avranno bisogno di fondi per nuovi servizi

Persone citate: Bassanini, Dual, Enzo Bianco

Luoghi citati: Italia, Roma