Scalfaro: ottimismo motivato e sereno di Renato Rizzo

Scalfaro: ottimismo motivato e sereno Il Capo dello Stato accusa i camaleonti della politica che «si spostano sempre verso chi vince» Scalfaro: ottimismo motivato e sereno «Cercate un denominatore comune» PESCARA DAL NOSTRO INVIATO «Il mio è un ottimismo motivato, serio e sereno»: sceglie con cura gli aggettivi, Oscar Luigi Scalfaro, per spiegare con quale stato d'animo guardi al domani di questo governo assediato dal «niet» di Rifondazione. E assicura di vedere il sereno oltre la siepe delle intransigenze dichiarate e dei ribaltoni minacciati: «Quando rivolgo un invito - avverte spiegando il reiterato appello a Bertinotti affinché metta in un angolo "visioni di parte" - lo faccio perché nutro speranze. Grandissime speranze, anche se non dico certezze». Non chiarisce, Scalfaro, quali fatti corroborino questo suo «motivato ottimismo», ma le confidenze che sfuggono all'assoluto riserbo del Colle in ore in cui la diplomazia ha, più che mai, bisogno di silenzi, li indicano essenzialmente in due: i 1200 miliardi inseriti in extremis nella manovra e destinati alle fasce più deboli; il varo imminente dell'Agensud con i nuovi provvedimenti in materia di lavoro. Due «aperture» che Prodi e Veltroni hanno illustrato l'altro giorno al Quirinale durante la loro visita. E che potrebbero ammorbidire il leader neocomunista in quel fatidico 4 ottobre, quando si riunirà il comitato politico del suo partito. «Il Presidente legge i giornali», aggiungono le voci del Palazzo. E due sono, essenzialmente, i riferimenti di queste ore: l'intervista all'Unità del segretario di prc, in cui assicura di non voler uscire dalla maggioranza e le corrispondenze dall'Argentina che descrivono un Massimo D'Alema pieno di ottimismo. Da Pescara il Capo dello Stato suggerisce a Prc la necessità di un compromesso pragmatico traendo spunto da una lettera che l'immaginifico Gabriele D'Annunzio inviò ad alcuni amici nel '28 e che, ora, troneggia riprodotta su tre pannelli nel Palazzo Comunale. Un tuffo nel passato per Scalfaro che ricorda come, proprio all'esame di maturità, venne interrogato sull'opera del poeta pescarese: «Carissimi fratelli - scrive il Vate - voi non avete bisogno che di amore concorde per accedere alla grandezza che vi è destinata». «Amore concorde»: il Presidente afferra al volo questo afflato ecumenico e lo sciorina di fronte al riottoso Bertinotti: «E' un concetto fondamentale, anche se non è sempre facile mettere insieme una visione di parte e la visione complessiva». C'è, ammette, •un diritto alla partigiane- tia, addirittura «un dovere quando si radichi in idee di uno che non voglia essere una banderuola». Ma l'interrogativo ultimo che ci si deve porre rimane sempre questo: «Quanto le mie idee hanno come fine il bene della gente di cui faccio parte?». Sono parole che, poche ore dopo lo stanziamento a sostegno delle politiche sociali e alla vigilia del varo dell'Agensud, suonano più come accusa che come invito alla riflessione. E che, comunque, innescano un «allarme» nel caso ci si dimostri incapaci «non di rinunciare alle proprie idee, ma a quella parte della loro applicazione che impedisce di trovare un comune denominatore». Disponibilità ad incontrarsi sulla strada delle idee che, però, non deve diventare speculazione trasformistica. Scalfaro commemorando la figura di Giuseppe Spataro, «democristiano che aveva scelto una strada di valori e principi, senza cambiare mai in tutta la vita», critica certo frego¬ lismo ideologico, vizio diffuso in un periodo nel quale i politici «si misurano sulla vetrina delle televisioni» e non sono più abituati «ad assumersi responsabilità senza squilli di tromba». «Oggi - rincara la sferzata il Presidente - cambiare è quasi una norma e ci si sposta verso chi vince o vincerà allo scopo di guadagnare potere o di non perderlo». Chi sono questi campioni d'opportunismo? Scalfaro non lo dice, ma tutto induce a credere che i camaleonti della politica sotto accusa siano alcuni suoi ex compagni di partito. Altro messaggio in bottiglia, quello che il Capo dello Stato invia alla presenza del Vescovo di Pescara. Parla di banche cattoliche e non si trattiene: «Che compassione quando questi due termini si mettono insieme». Uno sfogo che, secondo alcuni, potrebbe rimandare sia all'inchiesta di Napoli sul cardinale Giordano, sia alle vicende, altre volte censurate, relative allo Ior. Pone precisi paletti, il democristiano Scalfaro: «Nella mia sempiterna vita politica ricordo fasi in cui la Chiesa ha voluto manifestare esplicitamente certe sue prese di distanza. Ma se si tratta di vicende politiche occorre dire che non le competono; suo diritto è, invece, intervenire nel campo dell'etica e della dottrina». Renato Rizzo li INONDAZIONI GOVERNO Eliminazione o « riduzione t) drastica» delle lasse (IciIrpef) sulla prima casa e nessuno sconto per i redditi soprai 50 milioni *1 Viene istituito un fondo da 1390 miliardi per ridurre tasse a inquilini e proprietari di «prima casa» solo se a basso reddito. Sconto su Iva e imposta registro per chi riacquista una prima casa Esenzione peri redditi più ' bossi Aumento pensioni sociali. Cancellazione degli effetti dovuti alla nuova Irpef su , pensioni. Abolizione del ticket di 6 mila lire per gli assistiti totalmente esenti Aumento di 80 mila lire sugli assegni sociali. Sale a 120 mila lire (costo 1260 miliardi) lo sconto Irpef per pensionati fino a 18 milioni di reddito 150 miliardi perii diritto allo studio per aiutare le famiglie meno abbienti nell'acquisto dei libri per le medie Tutte le maggiori entrate da utilizzare per interventi dovuti al recupero di carattere sociale dell'evasione saranno utilizzate per ridurre le imposte dirette E'previsto l'impegno ad aumentare ! il fondo per l'occupazione per la riduzione dell'orario ; Nuova Agensud con possibilità di assunzione diretta di personale per interventi di pubblica utilità Per l'agenzia «Sviluppo Italia» sarà varato un decreto legislativo la prossima settimana , i s e ti » o a n si o ge ti à a niAo n stica. Scalfaro commemorando la figura di Giuseppe Spataro, «democristiano che aveva scelto una strada di valori e principi, senza cambiare mai in tutta la vita», critica certo frego¬ che, secondo alcuni, potrebbe rimandare sia all'inchiesta di Napoli sul cardinale Giordano, sia alle vicende, altre volte censurate, relative allo Ior. Pone precisi paletti, il democristiano Scalfaro: «Nella mia sempiterna vita politica ricordo fasi in cui la Chiesa ha voluto manifestare esplicitamente certe sue prese di distanza. Ma se si tratta di vicende politiche occorre dire che non le competono; suo diritto è, invece, intervenire nel campo dell'etica e della dottrina». Renato Rizzo A sinistra: il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti Sotto: il vice presidente del Consiglio Walter Veltroni Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro A sinistra: il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti

Luoghi citati: Argentina, Italia, Napoli, Pescara