«Ho accettato per denaro Lo Stato ci ha dimenticati» di Fulvio Milone

«Ho accettato per denaro Lo Stato ci ha dimenticati» «Ho accettato per denaro Lo Stato ci ha dimenticati» a SALERNO UELLE settantadue ore da incubo gli pesano sulle spalle come macigni. Eppure Roberto Robustelli è pronto a vivere ancora una volta la sua brutta avventura, sia pure in una «fiction», nonostante l'angoscia che lo assale ogni volta che si rivede immerso nel fango di Sarno. Che cosa lo ha spinto ad accettare l'invito di Italia 1? Ventidue anni, studente universitario e fotografo per passione, Roberto ci pensa, prima di spiegare: «Certo, fa male ricordare i tre giorni in cui sono rimasto sospeso fra la vita e la morte. Ma mi creda, non e quello il problema principale». Come sarebbe a dire? «L'incubo peggiore è il pensiero di mio padre, Gaetano, e di tutti gli amici che il fango mi ha portato via: io sono soprav¬ vissuto ma a volte, quando mi rendo conto che non li rivedrò mai più, vorrei essere morto con loro». Non si è sentito a disagio quando ha accettato di interpretare se stesso nel programma di Italia 1? «Per me è soprattutto un'occasione per denunciare lo stato di abbandono e disperazione in cui versa Sarno. La ricostruzione non decolla. Dopo il disastro sono arrivati i politici: hanno fatto un sacco di promesse ma non è successo nulla. Poi c'è l'abusivismo edilizio, che in paese ha tratto nuova linfa in seguito all'alluvione...». E' solo questo il motivo? «C'è dell'altro, si tratta di vicende personali». Vuole spiegarsi meglio? «Ogni volta che mi guardo allo specchio mi chiedo con ango¬ scia quale futuro avremo io, mamma e Sabato, mio fratello. Siamo rimasti senza soldi, viviamo del buon cuore di alcuni amici di famiglia. Non provo alcun imbarazzo a dirlo; semmai dovrebbero vergognarsi tutti coloro che, quando sono stato salvato e il mio nome è finito su tutti i giornali, mi hanno promesso un lavoro e poi sono scomparsi senza l'arsi più sentire». Ha deciso di partecipare al programma anche per guadagnare qualcosa? «Sinceramente, sì. A quattro mesi dalla morte di mio padre lo Stato si è fatto vivo solo per farci avere il libretto della pensione, ma dei soldi non abbiamo visto nemmeno l'ombra. Mi chiedo come faremo a vivere. Racimolo un po' di danaro lavorando per conto di un amico che ha uno studio fotografico, ma così non ho più il tempo per frequentare l'università e dare gli esami. Inoltre, io e i miei non vogliamo continuare a campare grazie alla generosità della gente: è mortificante». Che cosa è cambiato in lei in questi quattro mesi? «Ho il cuore gonfio di rabbia e risentimento. Ho scoperto che 10 Stato può trasformarsi in un nemico temibile che ti nega i diritti più elementari, come quello al lavoro e a una vita dignitosa. La gente sta scappando da Sarno perché non si sente al sicuro, oppure sta spostando le sue attività altrove. Ma io non posso accettare l'idea che 11 mio paese debba morire per l'incuria e l'indifferenza delle istituzioni. Voglio continuare a vivere a casa mia. Chiedo troppo?». Fulvio Milone CONFESSIONE DI UN EROE PER CASO «L

Persone citate: Roberto Robustelli

Luoghi citati: Italia, Salerno, Sarno