Netanyahu e Arafat da Clinton

Netanyahu e Arafat da Clinton Tra una settimana Netanyahu e Arafat da Clinton NEW YORK. Per nulla paralizzato dal Sexgate il presidente Clinton ha fatto uno sforzo per rilanciare i negoziati per la pace in Medio Oriente. Il Presidente americano ha convocato il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Arafat la prossima settimana alla Casa Bianca. Gli incontri sono stati preannunciati come due taccia a faccia: «Verranno entrambi la prossima settimana, Netanyahu lunedì e Arafat un po' più avanti», ha detto una fonte della Casa Bianca. Un portavoce di Netanyahu e fonti palestinesi hanno rivelato che Clinton ha invitato i due leader per telefono. «Non si parla di un trilaterale, non c'è niente del genere in preparazione», ha indicato un comunicato di Gerusalemme suggerendo che ancora molta strada separa le posizioni delle parti impegnate in un processo di pace che da 19 mesi ormai marca il passo. Clinton ha incontrato separatamente Arafat e Netanyahu in gennaio, alle prime battute dello scandalo Sexgate che oggi sembra sul punto di travolgere la sua presidenza. Il capo della Casa Bianca aveva invitato i due leader a partecipare a un vertice a tre in maggio a Washington, ma il primo ministro israeliano si era rifiutato. Gli Stati Uniti stanno cercando di rompere lo stallo dei negoziati con una nuova proposta sul ritiro delle truppe dello Stato ebraico da un ulteriore 13 per cento della Cisgiordania in cambio di nuove misure palestinesi contro gli estremisti islamici. Ma il negoziato va avanti a piccolissimi passi e i funzionari americani sono stati molto guardinghi nel riconoscere i progressi fatti nelle ultime settimane: «Prendiamo un passo alla volta, sono un'eterna ottimista, ma c'è ancora molta strada da fare», ha dichiarato il segretario di Stato Madeleine Albright dopo avre incontrato mercoledì Netanyahu ai margini dell'assemblea generale dell'Orni. Un nuovo incontro con il leader israeliano è previsto nel weekend al pari di un colloquio con Arafat appena arrivato, domani, a New York. L'obiettivo degli Usa è di "ar camminare il negoziato bloccato sulle misure «interinali» di pace per avviare gli attesi colloqui sul controverso «stato finale» della regione. Ma l'iniziativa di Clinton ha coinciso con nuove schermaglie tra le parti su quanto accadrà qualora non ci sia accordo il prossimo 4 maggio, la scadenza fissata dagli accordi di Oslo. Arafat ha ribadito anche ieri che, in assenza di intesa, proclamerà lo Stato palestinese. Un'iniziativa su cui Netanyahu ha già posto il veto affermando che «porterà al crollo completo del processo di pace». [Ansai

Luoghi citati: Cisgiordania, Gerusalemme, Medio Oriente, New York, Oslo, Stati Uniti, Usa, Washington