Nigeriana uccisa, trema il governo belga

Nigeriana uccisa, trema il governo belga Il caso della clandestina soffocata da due gendarmi apre una nuova crisi politica Nigeriana uccisa, trema il governo belga Mezze dimissioni del ministro dell'Interno BRUXELLES. Prima l'orrore, poi lo scandalo dell'opinione pubblica e l'arrocco difensivo del governo, infine la crisi politica. Il Belgio torna a recitare la farsa tragica che ha già vissuto più volte negli ultimi anni: nell'estate del '96 con lo scandalo dei pedofili assassini che le autorità non seppero o non vollero trovare in tempo; solo cinque mesi fa con l'incredibile fuga di Marc Dutroux, il maggior indiziato per quel caso. Questa volta è la morte assurda di Sémira Adamu, la ragazza nigeriana soffocata martedì con un cuscino da due gendarmi che la stavano rimpatriando a forza su un aereo, che potrebbe dare il colpo di grazia al governo. L'indignazione popolare per quello che è avvenuto e soprattutto l'incredibile serie di negligenze e comportamenti colpevoli rivelati dall'inchiesta in corso, fanno traballare la poltrona del ministro degli Interni Louis Tobback e mettono a rischio l'esistenza stessa dell'inossidabile coalizione tra democristiani e socialisti che da quindici anni governa il Belgio, nonostante il governo si sia affrettato giovedì a sospendere temporaneamente tutte le espulsioni. Giovedì sera Tobback, un socialista fiammingo da soli cinque mesi tornato alla guida del ministero che aveva già retto dall'88 al '94, ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani di re Alberto II. Dimissioni prontamente sospese ieri pomeriggio, su richiesta del premier Jean Lue Dehaene. Ufficialmente Toh back si è preso altre 24 ore di tem po per riflettere in attesa che il re tomi oggi dal Portogallo. Ma in realtà Dehaene sta cercando disperatamente di convincere il suo ministro, che è anche vicepriemer, a non lasciare. Un'uscita di Tobback, che a sua volta era stato chiamato a sostituire il suo collega di partito Johan Van Delanotte, costretto alle dimissioni dopo la fuga-lampo di Dutroux, potrebbe essere troppo anche per il pacioso premier belga che il prossimo anno dovrà comun que affrontare le elezioni politiche. Non solo l'opposizione, ma anche numerosissime organizzazioni di ogni tipo, compresa quella dei vescovi e l'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati, hanno infatti criticato la politica del governo in materia di espulsioni e il modo du rissimo con cui è stata applicata. Giovedì si è saputo che mio dei due gendarmi accusati di omicidio colposo aveva dei precedenti proprio contro gli immigrati. Qualche mese fa aveva preso a calci un uomo detenuto e in attesa di espulsione no nostante avesse mani e piedi legati e se l'era cavata con ima sospensio ne di un mese a stipendio ridotto. Anche Sémira, quando è stata soffocata, aveva mani e piedi immobi lizzati da legacci e il cuscino che l'ha uccisa è stato tenuto premuto sul suo volto per almeno 15 minuti. Particolari che sembravano aver convinto Tobback, «particolar mente turbato» deila necessità di dimettersi, anche se per ora la ra gion di Stato ha avuto la meglio Oggi i funerali di Sémira divente ranno un evento nazionale: la sua salma sarà esposta dalle 11,30 di mattina nella Cattedrale di SaintMichel, la stessa dove cinque anni fa si celebrarono le esequie dell'a matissimo re Baldovino. Le associazioni che da tempo avevano preso a cuore il caso della ragazza nigeriana, prima di tutto la «Lega per i diritti dell'uomo» e il «Comitato contro le espulsioni», hanno chiesto che il funerale non si trasformi in una manifestazione politica. Ma è facile prevedere che la presenza di tanti belgi e stranieri, indignati e scossi per la morte di una ragazza di vent'anni colpevole solo di aver cercato in questo Paese la libertà da un matrimonio combinato con un uomo che avrebbe potuto essere suo nonno, sarà letta come un segnale forte contro uno Stato sempre più distante dai suoi cittadini. In questo clima non sembra anivare a caso l'ultima amara scoperta fatta ieri mattina nel Belgio degli orrori. Durante la notte qualcuno ha dato fuoco al «memoriale» fatto di foto, lumini votivi, lettere e fiori che da due anni i cittadini alimentano sulla scalinata del Palazzo di giustizia di Bruxelles per ricordare Julie Lejeune e Melissa Russo, due bambine stuprate e morte in casa di Dutroux. Da quella atroce storia prese vita il movimento delle «Marce bianche» che arrivò a portare in piazza 300 mila persone. E oggi qualcuno sembra temere una nuova «marcia bianca», questa volta nel nome di Sémira. [f. man.] Dopo l'annuncio Tobback ci ripensa in attesa del rientro di re Alberto Il ministro dell'Interno belga Louis Tobback le cui dimissioni sono state per il momento «congelate» e un dimostrante con un manifesto contro la polizia

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Portogallo